COMUNICATO
Sanità e welfare

SANITÀ BOLOGNA. BIGNAMI (FI): S.ORSOLA-MALPIGHI, DISFUNZIONI IN TERAPIA INTENSIVA ‘DI NINO’. CARICHI LAVORO ECCESSIVI

SANITÀ BOLOGNA. BIGNAMI (FI): S.ORSOLA-MALPIGHI, DISFUNZIONI IN TERAPIA INTENSIVA ‘DI NINO’. CARICHI LAVORO ECCESSIVI

L’organizzazione della struttura di Terapia intensiva polivalente “Di Nino”, presso il Policlinico Sant’Orsola-Malpighi di Bologna, è oggetto di una interrogazione alla Giunta presentata da Galeazzo Bignami (Fi).

Nella premessa, il consigliere ricostruisce “le disfunzioni originate dalla riorganizzazione operata nell’estate del 2013”, che sarebbe avvenuta “senza adeguata informazione al personale interessato e senza il coinvolgimento delle rappresentanze sindacali, come previsto dalle normative”, che avrebbe comportato “un taglio trasversale del numero degli infermieri, passati da 59 a 48 unità, con ricollocamento degli ‘esuberi’ in altre unità operative”, e la conseguente “riduzione dei posti letto da 18 a 16, determinando un passaggio da 1 a 2 a 1 a 3 nel rapporto infermiere/paziente”.

Da allora, inoltre, riporta l’esponente Fi, “il personale infermieristico sarebbe stato ridotto a 42 unità e anche il personale di supporto si troverebbe in estrema esiguità numerica”, determinando “pesanti stravolgimenti nel piano delle attività e dei turni di lavoro che pregiudicherebbero l’organizzazione del reparto”.

Stando a quanto ricostruito da Bignami, “nel reparto si riscontrerebbe un ricorso abnorme al lavoro straordinario e un abuso di ordini di servizio per obbligare il personale a rimanere al lavoro, tanto che da strumento eccezionale sarebbe diventato fattore ordinario di programmazione del lavoro”. Ciò determinerebbe “l’impossibilità di garantire periodi di ferie per il recupero psico-fisico degli operatori, la fruizione dei cosiddetti permessi per gravi motivi famigliari e personali e, in definitiva, la normale conciliazione, per infermieri e operatori, dei tempi di vita e di lavoro”. Il carico di lavoro eccessivo “avrebbe anche determinato numerosi infortuni sul lavoro e un aumento esponenziale dei rischi derivanti da responsabilità professionale”, dato che gli operatori “non riuscirebbero più ad erogare in sicurezza gli interventi di alta specializzazione a pazienti con elevata complessità assistenziale”.

Pertanto, il consigliere chiede alla Giunta “se sia a conoscenza della situazione e se non ritenga necessario procedere a una revisione della riorganizzazione della struttura suindicata”. Domanda, inoltre, “se non ritenga doveroso coinvolgere il personale sanitario nella nuova riorganizzazione e avviare collaborazioni con altre strutture intensive dello stesso Policlinico per colmare le carenze del reparto in questione”. Sollecita, infine, “a valutare di avviare integrazioni con poli sanitari privati per alleggerire il carico lavorativo degli operatori sanitari interessati”.

(lg)

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