Sanità e welfare

Ok dal Pd alla relazione della commissione d’inchiesta Minori, pollice verso del centrodestra: oggi parla Spadaro

Il presidente del Tribunale dei Minori di Bologna accetta l’invito dell’Ufficio di presidenza per oggi alle 10,30. Galli (Fi) preannuncia relazione di minoranza, Facci e Tagliaferri (Fdi) attaccano sui dati e parlano di “mostro creato a Bibbiano. M5s si smarcheranno?”. Calvano (Pd): “Relazione onesta, dati mai raccolti prima”. Sassi (Misto) voleva “più coraggio”. Sensoli (M5s) a Fdi: “Cambiate musica, noi non strumentalizziamo a fini elettorali”

Commissione Minori
Da sinistra Taruffi, Boschini e Sensoli, l’Ufficio di presidenza della commissione Minori

“Una relazione onesta”, con numeri incompleti ma “mai raccolti prima”. Una “relazione insufficiente e per certi aspetti con gravi carenze”. Le rispettive parole di Paolo Calvano (Pd) e Michele Facci (Fdi) cristallizzano il posizionamento degli schieramenti oggi in Commissione speciale d’inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna, presieduta da Giuseppe Boschini. Il tutto in attesa domani dell’audizione del presidente del Tribunale per i minorenni di Bologna, Giuseppe Spadaro, che proprio in mattinata- durante la seduta, e i consiglieri sono stati informati “in diretta”- ha dato la sua disponibilità all’Ufficio di presidenza della commissione. Spadaro parlerà oggi dalle 10,30.

In attesa del voto finale di domani sulla relazione, intanto il centrodestra ha mostrato la sua insoddisfazione. “La relazione- ha continuato Facci- è in alcuni punti giustificatoria di comportamenti che a mio avviso andrebbero invece censurati: il giudizio su questo documento è ampiamente negativo, sotto ogni punto di vista”. Il consigliere, relativamente ai dati sui minori fuori famiglia contenuti nel documento parla poi di “gravi mancanze”. Le statistiche, ha spiegato, “quando non sono assenti risultano incomplete e comunque datate. Se volevate fare confusione– ha attaccato Facci– ci siete pienamente riusciti”. Infine, su Bibbiano, ha parlato di mancati controlli da parte della Regione Emilia-Romagna: “L’attività dell’ente non è solo di indirizzo ma anche di monitoraggio”. In questa relazione, ha concluso il consigliere sullo stesso tema, “si tende a minimizzare certe situazioni, il sistema regionale non funziona”.

Anche per Giancarlo Tagliaferri (Fdi) i dati contenuti nella relazione non sono completi: “Chiudiamo i lavori della commissione d’indagine e ancora non abbiamo una certezza sui numeri dei minori affidati in Val d’Enza”. Sempre su Bibbiano ha poi evidenziato che “dalle evidenze documentali raccolte risulta che tutto il sistema fosse perfettamente al corrente del fatto che l’Unione avesse strutturato contra legem una propria organizzazione sperimentale dei servizi, culminante nell’istituzione di un secondo livello che per le attività terapeutiche si avvaleva di professionisti privati messi a disposizione dal centro studi guidato da Foti: lo sapevano i funzionari regionali che si occupavano dei monitoraggi, così come l’ex assessore Gualmini, l’onorevole Vanna Iori e la consigliera Mori- ha proseguito Tagliaferri- ne era al corrente il Pd reggiano (in considerazione del fatto che il sindaco Andrea Carletti fa parte della direzione del partito, così come ne fanno parte lo stesso sottosegretario Manghi e Scarpati) e anche il Garante regionale per l’infanzia. Per tutti questi era un’esperienza da promuovere ed esaltare, ma oggi nessuno se ne ricorda più”. Il consigliere ha quindi parlato di “mostro creato a Bibbiano, la lezione non vi è bastata, vogliamo crearne altri?”, mentre la relazione “è e resterà una relazione di maggioranza”. Tagliaferri si è poi rivolto ai Cinquestelle: “Vogliamo vedere se avranno il coraggio di smarcarsi da queste conclusioni farsescamente assolutorie per mantenere l’impegno ad appurare la verità”.

Anche per Gabriele Delmonte (Lega) la commissione non avrebbe approfondito in modo adeguato le vicende di Bibbiano: “L’obiettivo era quello di comprendere cosa non ha funzionato a Bibbiano, cercando di affrontare la malattia, qui non si tratta di un semplice ‘raffreddore’”. Con questa relazione, ha aggiunto il leghista, “avete deciso di chiudere gli occhi”. Delmonte ha definito “inefficaci i controlli, tanto che è dovuta intervenire la magistratura, dovete quindi prendervi le vostre responsabilità”.

Il consigliere Andrea Galli di Forza Italia ha invece riferito in commissione che è in fase di redazione una relazione di minoranza, sotto forma di risoluzione, che sarà presentata in Assemblea.

“Una relazione onesta” invece per Paolo Calvano del Partito democratico, secondo il quale “si tratta di un testo che guarda agli elementi del sistema che funzionano e a quelli che invece possono essere migliorati. Le conclusioni della relazione ci consegnano spunti importanti per mettere in campo interventi che possano davvero aiutare i minori e le famiglie, per perfezionare il sistema di tutela. Alcuni interventi legislativi non sono nelle nostre possibilità, perché parliamo di temi di competenza nazionale”. In replica ai dati contestati da Facci, Calvano ha commentato: “Parliamo di numeri che, se anche incompleti, non erano comunque mai stati raccolti prima. È stato fatto un buon lavoro”. D’accordo su questo anche il presidente Boschini: “Ci sono evidenti limiti sulla qualità dei dati, ma è lo specchio delle problematiche sulla mancanza di database e osservatori evidenziate da tanti dei soggetti auditi su tutto il territorio nazionale. Con questa relazione conosciamo comunque molto di più di quello che sapevamo due mesi fa. Ovviamente, in questa particolare condizione, ciascuno può trarre dati a supporto delle proprie tesi politiche”.

Andrea Bertani del Movimento 5 stelle ha sottolineato come la commissione non sia riuscita ad avere risposte certe su esternalizzazioni, affidamenti a privati del servizio psicoterapia e stanziamento di risorse regionali: “Purtroppo non siamo riusciti a ottenere un quadro dettagliato a livello economico”. Secca la risposta di Bertani a Fdi: “Attacco inutile, credo che il nostro contributo ai lavori sia evidente”. A rincarare la dose la vicepresidente Raffaella Sensoli: “Questa narrazione dell’insabbiamento ha stancato, cambiate musica. La nostra è una posizione equilibrata, che cerca di non strumentalizzare a fini elettorali un tema così delicato”. Poi Sensoli ha rimarcato la soddisfazione per la decisione, presa dal ministro Bonafede, di avviare ulteriori accertamenti amministrativi su Tribunale e servizi.

“Una relazione che deve essere un inizio e non una fine”, secondo Gian Luca Sassi del gruppo Misto, “perché è fondamentale che chi sarà eletto nella prossima legislatura affronti il tema in via prioritaria”. Sul testo conclusivo ha espresso poi alcune perplessità: “Non è una relazione molto coraggiosa, mi aspettavo una posizione più decisa, con indicazioni più nette su cosa è necessario fare, perché l’inchiesta è nata in Emilia-Romagna e sta a noi farlo. Le criticità del sistema vanno eliminate e il sistema deve essere reso più forte”.

(Cristian Casali/Giulia Paltrinieri)

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