Dopo il passaggio in commissione Bilancio (riunita lunedì scorso in sede consultiva), è iniziata oggi in commissione Cultura, scuola, formazione, presieduta da Giuseppe Paruolo, la discussione sul progetto di legge di modifica della Legge regionale 15/2007 ‘Sistema regionale integrato di interventi e servizi per il diritto allo studio universitario e l’alta formazione’. Nella seduta in programma il prossimo 21 maggio verranno trattati gli articoli del provvedimento per poi procedere alla votazione definitiva.
La relatrice, Silvia Prodi (Pd), ha elencato i punti cardine del progetto di legge: “Si tratta di un intervento che va ad asciugare l’organo di governo di ErGo, l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori. Si vuole procedere nel percorso di razionalizzazione, non solo per contenere la spesa, ma anche per semplificare e snellire i processi decisionali, attraverso l’eliminazione degli organi politici dell’Azienda (presidente e consiglio d’amministrazione), rafforzando il legame con le Università e gli studenti, attraverso l’istituzione di un Comitato – composto dai rettori o delegati delle Università e dal presidente della Consulta regionale degli studenti – chiamato a svolgere compiti di consultazione e di confronto nelle materie della legge e ad esprimere pareri sugli atti più rilevanti prima di competenza del Cda, e ora adottati dal direttore”. La conseguente razionalizzazione delle spese, ha sottolineato Prodi, “consentirà di incrementare le risorse disponibili da destinare prioritariamente alla concessione delle borse di studio, per cica 60.000 euro annui”. Infine, la precisazione sul fatto che la Regione Emilia-Romagna aveva già anticipato un intervento di razionalizzazione in materia di gestione del diritto allo studio universitario, con la creazione di un’unica Azienda regionale che accorpava le funzioni delle quattro preesistenti Adsu.
Giulia Gibertoni (M5s) ha sollevato il “problema delle incompatibilità rispetto alla nomina della direzione dell’organo”, premendo per “una scelta tecnica e non politica” in merito al ruolo di direttore di ErGo. Sullo stesso tema è intervenuto il consigliere Enrico Aimi (Fi): “Evitare una nomina politica, occorre una figura tecnica e imparziale che assolva al proprio compito con dedizione e competenza”. Matteo Rancan (Ln) ha chiesto di “evitare forme di accentramento e prevedere strumenti di controllo”, sottolineando come nel caso specifico “chi nomina i vertici dell’organo è anche chi controlla”. Al termine della seduta, Yuri Torri (Sel) ha sollecitato la commissione a “valutare con attenzione il passaggio, a livello di pesi e di contrappesi, da un consiglio di amministrazione a un comitato”.
(cr)


