Sanità e welfare

Sanità Reggio. Emergenza Coronavirus, Lega: “perché chiudere pronto soccorso Correggio e Scandiano?”

La chiusura dei due pronto soccorso, che riguarda anche il punto nascite di Scandiano, preoccupa Catellani e Delmonte, che temono la possibile futura soppressione dei reparti

Gabriele Delmonte (Lega)

La chiusura, nel reggiano, dei pronto soccorso degli ospedali di Correggio e Scandiano (in quest’ultimo anche del punto nascite) per fronteggiare l’infezione da Covid-19 finisce nel mirino di Maura Catellani e Gabriele Delmonte (Lega), che hanno presentato un’interrogazione in Regione in merito alla riorganizzazione complessiva della rete ospedaliera provinciale volta ad affrontare l’emergenza Coronavirus disposta dalla Conferenza territoriale socio-sanitaria di Reggio Emilia.

“Queste misure- si chiedono i consiglieri reggiani del Carroccio- comprensibili nell’emergenza, hanno realmente carattere temporaneo o piuttosto, con particolare riferimento al punto nascite di Scandiano, preludono alla volontà a medio lungo termine di giungere alla soppressione dei reparti in oggetto?”. Dalla sera del primo marzo, infatti, il pronto soccorso del San Sebastiano di Correggio, nonché il pronto soccorso e il punto nascite del Magati di Scandiano sono stati temporaneamente chiusi perché, secondo la Conferenza territoriale d’intesa con la Ausl di Reggio Emilia, non presenterebbero caratteristiche logistiche e strutturali adeguate a rispondere all’emergenza.

Per questo Maura Catellani e Gabriele Delmonte chiedono alla Giunta “per quali ragioni i pronto soccorso del S. Sebastiano e del Magati, nonché il punto nascite di quest’ultimo, siano stati ritenuti inadeguati ad affrontare l’attuale emergenza”. Domandano anche se “siano previsti investimenti, e quali, per il pieno adeguamento strutturale di questi reparti al fine di garantirne la futura operatività in ogni frangente” e se “il fatto che entrambi gli ospedali siano posti a presidio della fascia orientale della provincia vada a indebolire la rete dell’urgenza in questa porzione del territorio provinciale, costringendo la maggior parte dell’utenza a riversarsi sul pronto soccorso di Reggio Emilia”.

(Giulia Paltrinieri)

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