Sanità e welfare

Emergenza Coronavirus, infermiere positivo. Rainieri (Lega): prese precauzioni per evitare contagio?

Il consigliere chiede alla Giunta se siano stati rispettati i protocolli anche dopo le segnalazioni di una sigla sindacale

Fabio Rainieri (Lega), vicepresidente dell'Assemblea legislativa

Sapere “quali precauzioni siano state prese per evitare che il Coronavirus si diffondesse tra gli operatori del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro” dopo che il 28 febbraio scorso sarebbe stata diagnosticata l’affezione da Covid-19 a un infermiere. A chiederlo, con un’interrogazione alla Giunta, è il consigliere regionale della Lega Fabio Rainieri.

“Una sigla sindacale- riporta l’esponente del Carroccio- ha segnalato a mezzo stampa che non sarebbero state adottate tutte le misure prudenziali prescritte per evitare la diffusione di tale infezione virale ad altre persone operanti o comunque accedenti alla struttura sanitaria in questione; in particolare non sarebbero stati effettuati al personale i tamponi per verificare la positività o meno al Coronavirus e gli stessi operatori sarebbero stati invitati a rimanere in servizio”. L’Ausl di Parma ha comunque replicato che le dichiarazioni della sigla sindacale sono “fuori luogo nei tempi e nei modi” e che i contenuti delle stesse “non corrispondono alla realtà dei fatti” e la stessa sigla sindacale ha successivamente rilevato che le dichiarazioni rilasciate dall’Ausl di Parma in risposta alla sua denuncia “sono del tutto generiche e non entrano nel merito delle questioni poste, soprattutto in relazione al tampone di verifica per gli operatori sanitari al pronto soccorso e la loro conseguente entrata in servizio”.

Dunque, Rainieri chiede all’esecutivo regionale “quali precauzioni siano state adottate per evitare che il Coronavirus si diffondesse fra gli operatori e gli utenti del pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria di Borgo Val di Taro a seguito dell’accertamento della positività di un infermiere a questa tipologia di infezione e se si ritenga che in tale circostanza siano stati adeguatamente rispettati i protocolli previsti per la gestione dell’emergenza negli ambienti sanitari e siano state adottate tutte le misure prescritte”.

(Margherita Giacchi)

 

 

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