“La Regione ha un’idea della diffusione delle varianti Covid in Emilia-Romagna?” Lo chiede in una specifica interrogazione Michele Barcaiuolo (Fratelli d’Italia) in cui ricorda come la diagnosi per le varianti del Covid possono essere diagnosticate solo con “un test specifico altamente specialistico che è detto sequenziamento, grazie al quale si determina la composizione esatta del genoma del virus”.
Ad oggi – specifica ancora il consigliere modenese – l’azione di sequenziamento a campione, così come prescritto sia dall’Istituto Superiore di Sanità che dallo ECDC, avrebbe riscontrato come “circa un terzo dei 213 tamponi positivi sottoposti a test la scorsa settimana potrebbe contenere la variante inglese, quindi potrebbero essere una settantina i casi in tutta la regione, di cui una ventina a Bologna”.
Alla luce della situazione registrata, Barcaiuolo chiede conferma alla Giunta se vengano seguiti i protocolli fissati dalle autorità sanitarie italiane ed europee e “se si abbia un’idea della diffusione delle varianti Covid in Emilia-Romagna”. In via più specifica, infine, il consigliere chiede “con quale percentuale l’esecuzione degli attuali tamponi, dei test sierologici e di ogni altro strumento diagnostico inerente al Covid consenta di verificare la presenza delle così dette varianti conosciute o di eventuali altre mutazioni non ancora censite”.