Approvata dalla commissione Territorio, ambiente e mobilità, presieduta da Stefano Caliandro, una risoluzione di Silvia Piccinini (M5s) risalente allo scorso ottobre ma che sottolinea una volta di più la necessità di interventi strutturali per migliorare lo stato dell’aria nel Bacino Padano, una delle zone più inquinate d’Europa.
“Una risoluzione presentata in Aula nello scorso ottobre e poi rimandata alla Commissione- spiega Silvia Piccinini (M5S)- che è stata parzialmente sorpassata da una serie di iniziative prese nel frattempo dalla Regione, ma che rimane di assoluta attualità e di valenza nazionale ed europea alla luce della recente richiesta fatta da tutte le Regioni del Bacino Padano per investimenti adeguati su questo tema”. La Capogruppo 5 Stelle, partendo proprio dall’accordo del 2017 tra Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia e Veneto, auspica misure integrative per affrontare quella che si va configurando come vera e propria emergenza continentale se – spiega ancora Piccinini – “i costi economici, sociali e sanitari gravano per oltre 1.300 euro sulla testa di ogni singolo abitante europeo”.
Andrea Costa (Pd) nell’annunciare il voto favorevole del Partito democratico, ha motivato la scelta in quanto “si impegna la Regione su temi assolutamente congrui con le azioni compiute e che si stanno mettendo in atto. E’ comunque una cosa positiva ricordare come, sulla base dell’accordo tra le Regioni del 2017, sia arrivata un’ulteriore richiesta congiunta per interventi straordinari su quest’area geografica”.
Più critica la posizione di Michele Facci (Lega), per il quale “le premesse della risoluzione sono tutte ampiamente condivisibili; ciò che lascia un po’ perplessi sono alcuni accenti un po’ troppo radicali che, se calati dall’alto, possono creare ulteriori problematiche, come ad esempio l’idea di proibire tout court l’utilizzo dei mezzi privati più inquinanti”.
Igor Taruffi (ER Coraggiosa) ha sottolineato come la risoluzione tocchi due aspetti centrali: “la richiesta delle Regioni al governo per interventi importanti nell’ambito del Recovery Fund e l’ennesimo segnale fatto partire dall’Emilia-Romagna per lavorare in maniera sinergica sul tema dell’inquinamento”.
Silvia Zamboni (Europa Verde) ha concluso il dibattito ribadendo la necessità di interventi strutturali particolarmente incisivi “su tutta una serie di ambiti inquinanti quali i trasporti, il settore zootecnico, quello agricolo per arrivare all’efficientamento green derivante dalla rigenerazione urbana”.