Garantire ai cittadini l’opzione dei test salivari molecolari (con un’affidabilità del 98 per cento) per gli screening collegati al Covid.
A chiedere di prevedere anche questa possibilità (con un’interrogazione rivolta alla Giunta), da parte del sistema sanitario regionale, è Giulia Gibertoni (Misto), “essendo la saliva un campione altrettanto valido rispetto al tampone nasofaringeo e al lavaggio broncoalveolare”.
Anche per i test salivari, spiega la consigliera, “esistono test di tipo molecolare e di tipo antigenico”. Il prelievo della saliva, aggiunge, “risulta più semplice e meno invasivo rispetto al tampone nasofaringeo (particolarmente utile nelle indagini ad ampio spettro)”.
“Anche i test salivari antigenici- aggiunge- rientrerebbero nello spettro delle possibilità (su questo tipo di screening è in corso uno studio, congiunto, da parte del Laboratorio unico del centro servizi dell’Ausl Romagna, con sede a Pievesestina di Cesena, e dell’Unità operativa di malattie infettive del Sant’Orsola-Malpighi di Bologna)”.
La capogruppo chiede quindi all’esecutivo di prendere in considerazione la possibilità di effettuare i test salivari antigenici rapidi anche nelle farmacie (eventualmente anche “a prezzo calmierato e senza obbligo di prescrizione medica”). Sollecita poi i risultati, su questo tipo di test, della ricerca cesenate-bolognese.
(Cristian Casali)