Sanità e welfare

Sanità. Castaldini (FI) chiede chiarezza sull’uso di “d’APPERtutto”

Si tratta della APP realizzata per il rientro al lavoro dei dipendenti della Pubblica amministrazione regionale nel rispetto delle norme antiCoronavirus

Fare chiarezza su “dAPPERtutto”, la APP, sviluppata da Lepida S.c.p.a., per favorire dopo l’emergenza sanitaria Coronavirus il rientro in sicurezza nei luoghi di lavoro di tutti i dipendenti delle Pubblica amministrazione del territorio regionale, concepita per garantire il distanziamento fisico fra le persone e organizzare la presenza del personale nelle sedi.

A chiederlo è la consigliera Valentina Castaldini (FI), che ricorda come “la disponibilità dell’app ‘dAPPERtutto’ fosse annunciata per il 15 settembre 2020 per i dipendenti pubblici e da inizio ottobre per tutti i dispositivi Android e iOS: la pubblicazione sugli store Apple e Android è effettivamente avvenuta solo a metà novembre 2020 e i costi esterni di sviluppo sono stati preventivati in circa 145mila euro per il rilascio della versione 1.0. La versione attualmente disponibile sugli store è 1.0.1”.

Castaldini sottolinea come “avvicinando due o più dispositivi nei quali è installata l’app ‘dAPPERtutto’ non viene visualizzata alcuna notifica di superamento della distanza minima, né viene inviata alcuna notifica se ci si trova all’interno di un locale in più di cinque persone”.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se per il rilascio della versione 1.0.1 e per il futuro rilascio della versione 2.0 il budget di circa 145mila euro sia confermato e a quali soggetti o aziende sia stato commissionato il lavoro di studio, sviluppo, manutenzione, analisi e aggiornamento dell’app; quante siano le copie dell’app attualmente installate su Android e iOS e quante siano le utilizzazioni giornaliere; come venga individuata l’eccessiva vicinanza tra due dispositivi e l’eccessivo affollamento di un locale e perché venga richiesto l’accesso alla geolocalizzazione; quale sia la penetrazione dell’utilizzo dell’app fra i lavoratori della pubblica amministrazione e fra i dipendenti regionali e se si ritenga raggiunto l’obiettivo di limitare al minimo la possibilità di contrarre il coronavirus per i dipendenti della pubblica amministrazione”.

 

 

Sanità e welfare