Ambiente e territorio

Territorio. Zamboni (Europa Verde): i nuovi poli logistici sono compatibili con le norme contro il consumo di suolo?

Dettagliata interrogazione della consigliera che chiede in particolare di fare attenzione a quanto avviene nei comuni di Malalbergo (Bologna), Fiorenzuola d’Arda e Caorso (Piacenza). Alla Regione si richiede di coordinare una strategia complessiva coerente con le norme vigenti

Le previsioni di nuove infrastrutture logistiche in Emilia-Romagna sono compatibili con gli obiettivi regionali sul consumo di suolo, la qualità dell’aria e la tutela del paesaggio? In particolare, come si inseriscono in questo ragionamento i nuovi insediamenti logistici previsti nei comuni di Malalbergo (Bologna) nonché Fiorenzuola d’Arda e Caorso (Piacenza)?

A chiederlo è, in un’interrogazione, la consigliera Silvia Zamboni (Europa Verde) che ricorda come “in base a una ricognizione compiuta da Legambiente, in tutta la nostra regione sono in via di progettazione e realizzazione numerosi nuovi centri logistici, la maggior parte dei quali prevede un importante consumo di suolo: Altedo, Malalbergo (Bologna), previsto nuovo polo logistico con consumo di suolo 500 mila metri quadrati (mq); Calderara di Reno (Bologna), nuovo hub logistico su un’area di 160 mila mq; Cà Bianca, Castel San Pietro Terme (Bologna), nuovo polo logistico Despar, area 57 mila mq; Caorso e Monticelli (Piacenza), nuove opere logistiche in discussione per circa 700 mila mq; Fiorenzuola d’Arda (Piacenza), nuova piattaforma logistica da 150 mila mq; Piacenza, nuove aree autorizzate e in via di attuazione per 734 mila mq; Pontenure (Piacenza), ampliamento di un impianto logistico esistente per 53 mila mq; Parma, nuovo magazzino Amazon, già realizzato, superficie complessiva 50 mila mq; Sassuolo (Modena), nuovi capannoni di stoccaggio, superficie impermeabilizzata 150 mila mq e Spilamberto (Modena), nuovo polo logistico, area stimata 40 mila mq”.

La capogruppo di Europa verde, in relazione al progetto di Altedo, evidenzia che la società promotrice dell’intervento, nel dicembre 2018 ha presentato un analogo progetto al Comune di Vercelli che prevedeva la costruzione di tre grandi capannoni da 190 mila metri quadrati, promettendo un investimento complessivo tra i 120 milioni e i 180 milioni e 1.000 posti di lavoro. A gennaio 2020 il progetto di Vercelli è stato abbandonato.

Inoltre, i poli logistici lontani dalle connessioni con la ferrovia, come nel caso di Altedo, sono destinati ad aumentare traffico pesante e relative emissioni.

Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se la Regione non ritenga utile coordinare una strategia complessiva di sviluppo del settore logistico che sia compatibile con gli obiettivi regionali sul consumo di suolo, la qualità dell’aria e la tutela del paesaggio e alla quale assoggettare i numerosi progetti succitati che interessano l’Emilia-Romagna; se ritenga che le decisioni assunte dalla Città metropolitana di Bologna e dal Comune di Malalbergo in merito al progetto del maxi polo logistico di Altedo siano compatibili con le politiche regionali in materia di consumo di suolo, di qualità dell’aria e di valorizzazione delle

aree protette e, in particolare, se ritenga che rispettino gli obiettivi e i vincoli previsti dal Piano territoriale regionale (PTR), dal Piano Territoriale Paesaggistico Regionale (PTPR) e dal Piano Aria Integrato Regionale (PAIR); se e quale sarà il ruolo della Regione nel processo di redazione, adozione e approvazione dell’Accordo di Programma che dovrà recepire la Modifica all’Accordo Territoriale dell’Ambito produttivo sovracomunale di Altedo e se la localizzazione del maxi polo logistico di Altedo e la relativa modifica del PTCP di Bologna, sia o sarà oggetto di valutazione ambientale e territoriale, VAS o VALSAT, e ad opera di chi”.

Infine, Silvia Zamboni interroga la Giunta per sapere “se le decisioni prese dai Comuni di Fiorenzuola e di Caorso in merito ai progetti di nuovi insediamenti logistici siano compatibili e coerenti con le politiche regionali in materia di consumo di suolo e di qualità dell’aria; se e in che modo i due Comuni siano sottoponibili a controlli tesi a far rispettare gli obiettivi e i vincoli dei piani territoriali sovraordinati e se i due progetti siano stati o saranno oggetto di V.I.A., e ad opera di chi, come chiede

legittimamente la popolazione residente”.

 

 

Ambiente e territorio