Sanità e welfare

Welfare. Nuovi poveri in Emilia-Romagna per colpa del Covid, Schlein in commissione: “Più di 100 milioni per aiutarli”

Informativa della vicepresidente in commissione Politiche per la Salute, presieduta da Ottavia Soncini

Erano sottotraccia, non bussavano alla porta delle istituzioni per chiedere aiuti, ma esistevano. E il Covid li ha portati in superficie. Sono i “nuovi poveri”, coloro che prima della pandemia arrancavano, ma ora soffrono. E a informare su dati, sulle misure di sostegno e sui fondi messi in campo dalla Regione è la vicepresidente Elly Schlein, in una informativa in commissione Politiche per la salute, presieduta da Ottavia Soncini.

“Nel corso della primavera 2020- evidenzia Schlein- abbiamo ricevuto il segnale da molti sindaci e amministratori di un aumento di persone che per la prima volta hanno bussato alle porte dei loro Comuni: la pandemia ha fatto emergere questa parte di persone che c’era ma non era visibile”. Per questo, dice la vicepresidente, “abbiamo cercato di costruire un adeguamento degli strumenti di programmazione sociale regionale e abbiamo previsto una nuova scheda attuativa nel Piano socio-sanitario, la cosiddetta ‘scheda 40’ che si chiama proprio ‘Azione di contrasto alle disuguaglianze e alla crisi economico-sociale generatesi in seguito all’epidemia da Covid-19′”.

Sono più di 100 milioni di euro quelli che la Giunta regionale mette in campo per questa emergenza. “Nell’ambito dell’assestamento 2019- spiega Schlein- la Giunta ha stanziato dei fondi integrativi al fondo sociale per un ammontare complessivo di 6 milioni e 315mila euro, di cui 4 milioni sono stati proprio dedicati alla realizzazione degli interventi previsti dalla ‘scheda 40’. Lo scopo è stato quello di intervenire tempestivamente e con strumenti più flessibili per i Comuni che hanno dovuto rispondere a dei bisogni per cui non avevano ancora degli strumenti adeguati. La ‘scheda 40’ ha funzionato molto bene anche per prevenire uno scivolamento verso il basso, cercando di dare una risposta organica che non lasciasse indietro nessuno. I Comuni si sono impegnati nella programmazione di queste risorse fino ad arrivare ad un ammontare complessivo che supera i 22 milioni di euro. Di questi, 6 milioni e 719mila euro (oltre il 30%) finanziati con risorse regionali, quindi oltre il 30% del fondo sociale regionale, un altro 30% con altri fondi statali (oltre 6 milioni di euro), un altro 20% con risorse proprie dei Comuni, pari a 4 milioni e 300 mila euro, l’8% è arrivato da risorse di privati (come donazioni e lasciti, pari a 1 milione e 690mila euro)”.

Il target da coprire riguarda minori, famiglie, anziani, giovani, persone con disabilità, chi viveva già in situazioni di fragilità e precarietà. E uno dei temi su cui ci si è concentrati è stata la dispersione scolastica, “prevedendo anche i giga per gli studenti che non erano in grado di accedere alle lezioni, proprio parlando di diseguaglianze che non vedevamo”. Infine, il sostegno al terzo settore, “un alleato insostituibile proprio nel sostegno alle povertà che stanno emergendo”. E sono stati previsti 9,5 milioni di interventi, il primo milione e mezzo di accesso al credito, con copertura degli interessi fino a 20mila euro per prestiti che arrivano a 200mila euro, con finanziamenti che possono arrivare a 10 anni. Oltre ai 3,2 milioni di ristori”.

Per Francesca Maletti (Partito democratico) “dai dati sulle famiglie che richiedono il contributo, balza all’occhio il 37% di famiglie unipersonali. Io temo che nessuna misura sia idonea, ma dobbiamo occuparci di tutto, a partire dall’emergenza abitativa, perché ho il timore che nei prossimi mesi arriverà in modo consistente insieme a quella lavorativa, quando verranno sbloccati i licenziamenti”. Per Federico Alessandro Amico (ER Coraggiosa) “il raccordo esercitato con gli enti locali è uno dei tratti distintivi della nostra regione e dà il segno di come tutti si siano fatti carico dei problemi e insieme si siano cercate soluzioni. In questo raccordo è centrale anche l’attivismo civico delle persone: c’era chi portava la spesa, chi i medicinali, che telefonava agli anziani. Questo è anche uno dei motivi per cui stiamo reggendo”. Secondo Silvia Piccinini (Movimento Cinque Stelle) “questa pandemia ci ha fatto capire che serve una risposta oltre i nostri confini e secondo me dovremmo iniziare a riflettere sul reddito universale, perché molte persone con fragilità non riescono ad accedere a tutti gli strumenti”. Daniele Marchetti (Lega) evidenzia il tema delle disabilità: “Le persone non udenti vivono un isolamento nell’isolamento, pensiamo alle ulteriori barriere, dalle mascherine al fatto che non si possono accompagnare in ospedale. Pensiamo anche a loro”. Secondo Stefania Bondavalli (Lista Bonaccini) “il nostro ruolo sarà andare sempre di più nei territori e dare risposte concrete. Infine, Igor Taruffi (ER Coraggiosa) “se nel 2016 abbiamo sottoscritto una legge per le misure di contrasto alla povertà e di sostegno al reddito è perché ne abbiamo sentito l’esigenza e già allora eravamo di fronte un disagio sociale e crescenti fasce della popolazione di fronte a cui abbiamo sentito l’esigenza di dare risposte”.

 

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