Ambiente e territorio

Rifiuti Modena. No in commissione a risoluzione Pelloni (Lega) per il ritiro della delibera sulla discarica di Medolla

“Rifiuti pericolosi. E a Valsamoggia c’è un progetto per rifiuti con amianto. Non c’è un atto di Assemblea o di Giunta che dica no al sito”. Sabattini (Pd): “Atto politico, non ci sono illeciti e le perplessità su Valsamoggia sono di tutti”

E’ stata respinta la risoluzione di revoca della delibera di Giunta che rilasciava l’autorizzazione (Provvedimento autorizzatorio unico regionale – Paur) del progetto “Raccordo morfologico della discarica per rifiuti non pericolosi” nel comune di Medolla (Modena).

A presentarla era stato il consigliere Simone Pelloni (Lega) e l’atto d’indirizzo è stato votato in commissione Trasporti, ambiente e mobilità (presidente Stefano Caliandro).

Pelloni ha parlato di illecito e mancata trasparenza nella delibera del Comune di Medolla sulla discarica, già chiusa due volte, che aveva preoccupato i cittadini. I danni al territorio, oltre all’inquinamento, erano stati segnalati dai cittadini che avrebbero trovato rifiuti ospedalieri e pericolosi, emersi dopo il collasso avvenuto quando nel sito erano stati depositati gli inerti provenienti dalle zone terremotate nel 2012. Non c’erano teli di contenimento e si era registrato un aumento di percolato. Inoltre, riaprire la discarica avrebbe comportato danni al territorio, già colpito dal terremoto e dall’alluvione del 2019, mettendo a rischio anche le eccellenze alimentari della zona. La Regione non aveva fornito le controdeduzioni, come richiesto, ha continuato Pelloni, “ma ha ripresentato il progetto come era in origine”. Al caso di Medolla, il consigliere ha unito anche la richiesta di autorizzazione per un impianto di smaltimento rifiuti, fra cui anche quelli contenenti amianto, a Valsamoggia, in località Rio Vulpazza di Castello di Serravalle. La Conferenza dei servizi dovrà decidere sull’istanza presentata dalla societa Unirecuperi Srl di Reggio Emilia. “Il 27 agosto 2019- ricorda Pelloni- a Savignano il presidente Bonaccini disse che quella discarica non si sarebbe mai fatta”. Il consigliere ha chiesto alla Giunta di revocare l’autorizzazione per Medolla, di presentare le controdeduzioni alle osservazioni fornite dal Comitato civico Medolla – Questa è casa mia” dalla dottoressa forestale Marina Lecis e dall’avvocato Giorgio Destro. Inoltre, Pelloni ha chiesto alla Giunta di: dire no alla discarica, non rilasciare più il Paur, dire in Conferenza dei servizi che la discarica di Valsamoggia è pericolosa per l’ambiente e inappropriata per il territorio e non rilasciare il Paur nemmeno per questo ultimo progetto.

A replicare a Pelloni è stato il consigliere Luca Sabattini (Pd). “E’ una risoluzione politica- ha esordito- costruita ad arte. Si sono unite due località che non c’entrano niente”. Secondo il consigliere Pd “non c’è alcun illecito amministrativo. Il 10 febbraio 2020 il Comune di Medolla ha pubblicato l’avviso per 60 giorni, poi prorogato, e tutti lo hanno potuto conoscere. Le prove geofisiche diagnostiche per gli eventi sismici contrastano con quanto detto da Pelloni. E anche per l’alluvione del 2019 e nella procedura di Via ci sono studi che certificano che il sito è sopraelevato e rende la discarica in sicurezza rispetto ad altri impianti”. Infine, per Sabattini “tutti, a livello regionale e locale, sono contro la discarica in Valsamoggia. La maggioranza lo ha detto e l’assessore Priolo ha risposto a tre interrogazioni: la posizione è chiara. Anche in Conferenza servizi, tutti hanno espresso perplessità. Non ci sono differenze di scelta politica”.

Pelloni ha replicato che “l’illecito è riferito al 2020. Il Comune di Medolla ha annullato il provvedimento in autotutela e il procedimento è ripartito. L’indirizzo politico è chiaro: si va verso una riduzione dei siti e della loro bonifica o si va verso una riapertura? Dall’Assemblea legislativa e dalla Giunta non c’è un atto in cui si dichiara che si è contrari alla discarica di Valsamoggia. Anzi c’è una delibera che, a Medolla, riapre una discarica chiusa due volte”.

 

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