A chiederlo, con una risoluzione rivolta all’esecutivo regionale, sono Igor Taruffi e Federico Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa, oltre a Silvia Piccinini dei Cinquestelle.
I tre, sullo stesso tema, richiedono poi anche “di procedere a una riforma più generale di tutto il sistema degli ammortizzatori sociali”.
Dalle statistiche Istat (dicembre 2020), sottolineano Taruffi e colleghi, “si registra, rispetto al 2019, un calo dell’occupazione dell’1,9 per cento, 444mila occupati in meno (mentre tra novembre e dicembre 2020 dello 0,4 per cento, con 101mila occupati in meno)”. La diminuzione dell’occupazione tra novembre e dicembre, proseguono, “ha coinvolto in particolar modo le donne, i lavoratori, sia dipendenti sia autonomi, e ha colpito tutte le classi d’età, con l’unica eccezione per gli ultracinquantenni (il tasso di disoccupazione, nello stesso arco di tempo, è salito al 9 per cento, ancora peggio i giovani che raggiungono il 29,7 per cento)”.
“Lo scenario che si è determinato con la pandemia da Covid-19 ha avuto il maggiore impatto sulle persone più vulnerabili, inasprendo ulteriormente le disuguaglianze sociali, con gravi ripercussioni sul mondo del lavoro”, evidenziano i tre consiglieri, ripetendo quindi che “è necessario intervenire sulla legislazione in materia, in particolare in tema di ammortizzatori sociali, esuberi e politica attiva del lavoro, anche attraverso la promozione, se necessario, di contratti aziendali di solidarietà difensiva e cioè mediante la riduzione dell’orario di lavoro settimanale generalizzato”.