Scuola giovani e cultura

Scuola. Castaldini (Fi): “Risolvere le difficoltà di accesso ai centri estivi a Bologna e San Lazzaro”

La consigliera in una interrogazione evidenzia le difficoltà burocratiche poste dai due Comuni, che frenano il progetto Conciliazione vita-lavoro. L’iniziativa ha permesso ai bambini di riscoprire la socialità e ai genitori di tornare a lavorare

L’apertura dei centri estivi, a Bologna e San Lazzaro di Savena, l’accesso e il progetto di conciliazione vita-lavoro sono al centro di una interrogazione presentata dalla consigliera Valentina Castaldini (Forza Italia).

Alla Giunta, si chiede quante sono le domande delle famiglie presentate dopo la scadenza del bando del Comune e “se ritiene legittime le pratiche adottate dai comuni di Bologna e San Lazzaro di Savena di non raccogliere domande di adesione al progetto per la conciliazione vita-lavoro, come da DGR 568/2020, ma di ritenere valide esclusivamente le domande presentate precedentemente e ai sensi di una delibera modificata ed integrata”. Inoltre, Castaldini vuole sapere come mai il Comune di Bologna abbia chiesto più documenti di quelli richiesti dalla Regione e cosa, quest’ultima, intenda fare per evitare in futuro gli stessi problemi. Infine, Castaldini chiede alla Giunta se per il 2021 “ritenga validi i protocolli e le linee guida già emanati, se ci sarà un aggiornamento e con quali tempistiche”.

Già da giugno 2020, i due Comuni non hanno accettato le domande presentate in seguito alla delibera, ma hanno accolto esclusivamente le domande delle famiglie presentate prima della delibera.

Per l’accesso, poi, il Comune di Bologna aveva subordinato “l’accreditamento alla sottoscrizione di una convenzione con dei criteri più stingenti rispetto a quelli previsti dalle normative regionali”. I gestori dei centri estivi avrebbero potuto presentare la documentazione e cominciare l’attività già dall’8/06, ma “per il comune di Bologna chi non aveva presentato la documentazione entro il 20/05 (quindi 10 giorni prima l’emissione del Decreto) non poteva essere accreditato prima di Luglio”. Castaldini spiega che “il progetto per la conciliazione vita-lavoro, è stato il primo grande passo compiuto dalla Regione nella ripartenza dopo il lockdown primaverile” e ha permesso a tanti bambini di riscoprire la socialità, consentendo ai genitori di tornare al lavoro.

 

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