Il demansionamento che ha riguardato recentemente un macchinista delle ferrovie è dovuto al fatto che questo lavoratore ha espresso riserve sulla sicurezza dei mezzi pubblici?
A chiedere alla Regione di fare chiarezza è, in un’interrogazione, la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che si riferisce alla vicenda avvenuta pochi giorni fa: un macchinista, infatti, sarebbe stato demansionato e trasferito ad altro incarico per motivi di salute, ma -a detta di Gibertoni- ci sarebbero gli esiti di visite mediche che affermano come il lavoratore in questione possa continuare nella sua mansione originaria. Da qui il dubbio: “Visto che -spiega la consigliera- non esistono giustificazioni giuridiche o contrattuali o sanitarie per tale provvedimento di demansionamento, ci si chiede allora se esistano motivi che attengono all’aver manifestato la propria opinione liberamente, in materia di sicurezza dei trasporti e in materia di diritti dei lavoratori dello specifico comparto?”.
Da qui l’atto ispettivo per sapere dalla Giunta “se ritenga il demansionamento del suddetto lavoratore, effettuato per ritorsione; se non ritenga opportuno, nella doppia veste di partecipante alla compagine azionaria della società tramite Tper e contraente del servizio di trasporto tramite FER, chiedere a TT – Trenitalia Tper S.c.a.r.l. una dettagliata relazione che spieghi come e da chi sia stata assunta la suddetta decisione che ha portato al demansionamento del lavoratore; se i contenuti del Codice Etico della nuova società TT – Trenitalia Tper S.c.a.r.l., approvato dal Consiglio di Amministrazione della società il 13 maggio 2020, i cui destinatari sono: “i componenti degli organi sociali, il managment, il personale” sia solo un documento che faccia bella mostra sul sito della stessa società o, viceversa, la cui applicazione sia vincolante per i suoi destinatari; se non ritenga opportuno segnalare all’Organismo di Vigilanza della società, che svolge i compiti in materia di attuazione e di controllo del Codice stesso, la sua mancata applicazione; e se non ritenga opportuno chiedere a TT – Trenitalia Tper S.c.a.r.l. il rispetto delle leggi vigenti, a partire dalle libertà costituzionalmente garantite, fino ai diritti sanciti dalla legge 20 maggio 1970, n. 300, recante “Norme sulla tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale e dell’attività sindacale, nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento” c.d. Statuto dei Lavoratori”.


