Parità, diritti e partecipazione

Minori. Facci (Lega): “Ragazza allontanata dalla famiglia, il Garante per l’infanzia ha operato in modo corretto?”

“Restituita alla famiglia dopo due anni. Gravi inadempienze dei Servizi sociali. Il Garante avrebbe omesso la presa in carico del caso”

La Regione valuti l’operato del Garante regionale per l’infanzia nel caso di una minore allontanata dalla famiglia e poi rientrata dopo due anni.

La richiesta è del consigliere Michele Facci (Lega) che esamina il caso della minorenne. Una vicenda “contraddistinta da un operato assai poco cristallino da parte dei Servizi sociali”. I genitori si erano rivolti al Garante regionale spiegando la loro situazione, ma il Garante, secondo Facci, non sarebbe intervenuto, prendendo solo atto che esisteva un fascicolo al Tribunale per i minori, “omettendo qualsiasi tipo di presa in carico del problema e di vigilanza sulla corretta procedura applicata”. Da qui l’atto ispettivo per chiedere se il Garante abbia agito in “modo corrispondente ai precetti legislativi della LR 9/2005” che lo istituiva.

Facci continua scrivendo che il Garante non si sarebbe accorto che mancava la nomina di un curatore speciale per la ragazza (senza il quale la procedura è nulla). Un’altra omissione, prosegue il consigliere leghista, riguarda una malattia non diagnosticata alla giovane (poi evidenziata in ritardo) “mentre le relazioni dei Servizi sociali imputavano alla incapacità genitoriale materna il ritardo nella crescita psicofisica della minore”. La ragazza, pertanto, era stata sistemata in una struttura a 150 km di distanza. Una perizia medico-legale (allegata all’interrogazione), però, eseguita in data 17.2.2021 da una consulente specialista “ha evidenziato la sussistenza di gravissime negligenze nell’operato dei servizi sociali, del tutto inaccettabili per un servizio pubblico che dovrebbe operare nell’esclusivo interesse dei minori”.

La madre, che pure si era rivolta alla magistratura, aveva continuato ad essere accusata “di negligenze così gravi da comportare un ritardo nella minore”. Nel marzo del 2020, i legali della famiglia avevano scritto una lettera al Garante in cui si segnalavano “le gravi violazioni commesse a vari livelli in danno della minore e della famiglia originaria”. Nemmeno questo, però, “ha portato all’intervento della figura istituzionale preposta per legge alla ‘tutela degli interessi e dei diritti dei bambini’”.

 

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