Contrastare il lavoro nero e l’abusivismo nel settore dei servizi alla persona e del benessere e attivarsi con il Governo per rivalutare la chiusura di queste attività che, registra l’ultima analisi Inail, “non sono mai stati una fonte diretta di contagio o di focolai”.
Con una interrogazione, la consigliera Giulia Pigoni (Bonaccini presidente) chiede di rivalutare la riapertura e di adottare “una chiara politica relativa ai ristori”, anche in chiave di riduzione del lavoro nero.
Il Dpcm del 2 marzo ha di nuovo chiuso gli esercizi di questo settore, dopo la loro riapertura nel maggio 2020. L’Inail ha confermato che i centri benessere non sono stati fonte di contagio. Inoltre, Pignoni ritiene che “non sia stata sufficientemente tenuta in considerazione l’efficacia dei protocolli di sicurezza a cui le imprese del settore si sono adeguate in maniera stringente e rigorosa, investendo anche ingenti somme”. La chiusura, conclude la consigliera chiedendo più controlli da parte delle forze dell’ordine, rischia “di mettere economicamente in ginocchio le imprese” e di creare un terreno “favorevole allo sviluppo di nuovo lavoro nero e abusivismo da parte di persone non qualificate che svolgono, in sedi non idonee, servizi alle persone senza alcuna forma di sicurezza”.
(Gianfranco Salvatori)