Parità, diritti e partecipazione

Diritti. Piccinini (M5s): “Prendere le distanze da chi viola i diritti umani, in particolare l’Arabia Saudita”

Nella risoluzione, si impegna la Giunta a dissociarsi dal plauso di Renzi al principe ereditario e a far circolare il film sull’uccisione del giornalista saudita Khashoggi

Prendere le distanze dai Paesi in cui si violano i diritti umani, “in cui le donne sono tenute in condizione di subalternità, a dissociarsi dalle posizioni di plauso di Matteo Renzi al regime saudita e a prendere in esame la messa a disposizione del film ‘The Dissident’ di Bryan Fogel promuovendone la diffusione tramite le mediateche della regione, le scuole e le sale cinematografiche, anche con distribuzione online”.

E’ la richiesta alla Giunta, contenuta in una risoluzione, presentata dalla consigliera Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle), che evidenzia come “l’Arabia Saudita è un Paese in cui da anni sono regolarmente calpestati i diritti umani”. Piccinini afferma che sotto il “governo autoritario della dinastia saudita” non vengono riconosciute le “libertà fondamentali della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo” non esigibili e duramente negate.

La consigliera M5s ricorda le condanne a morte senza regolare processo, l’oppressione delle minoranze religiose, compresa quella cristiana, di quelle politiche, la pratica della tortura e “un atteggiamento discriminatorio nei confronti degli stranieri, delle donne e degli omosessuali”.

Nel 2019, il democracy Index ha posto l’Arabia Saudita al 159°posto (su 167 Paesi) con un punteggio di 1,93 su 10. Piccinini, poi, ricorda anche l’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi, che sarebbe stato autorizzato – “secondo un rapporto dell’intelligence statunitense, reso pubblico il 26 febbraio” – dal principe ereditario saudita Mohammad bin Salman. Inoltre, la consigliera stigmatizza il comportamento di Matteo Renzi, che ha rivolto “ingiustificabili e gravissime parole di apprezzamento e plauso al principe saudita bin Salman”. Renzi, scrive Piccinini, “risulterebbe membro del comitato consultivo del Fll Institute, riconducibili alla famiglia saudita, traendone compensi”.

(Gianfranco Salvatori)

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