Ambiente e territorio

Ok da commissione Economia a petizione popolare su addestramento cani da caccia fuori da aree private

Un cittadino ha chiesto di consentire l’allenamento degli animali nei boschi prevedendo la sospensione durante la riproduzione della fauna selvatica e senza provocare danni alle colture. La Regione suggerisce di sentire il parere degli Atc

La commissione Politiche economiche, presieduta da Manuela Rontini, ha dato il parere favorevole alla petizione popolare “per chiedere l’emanazione di nuove direttive in materia di calendario venatorio volte ad autorizzare l’addestramento e l’allenamento dei cani da caccia secondo specifiche modalità”. La petizione sarà sottoposta all’Assemblea legislativa. Ogni cittadino può presentare una petizione su un tema e sottoporlo, previa analisi preventiva dell’Ufficio di presidenza, al parere dell’Assemblea, è stato spiegato in commissione.

La petizione, nello specifico, chiede di far allenare e addestrare i cani da caccia – quelli di 15 mesi, non ancora utilizzati per la caccia – al di fuori delle strutture private, dove oggi è unicamente consentito.

I tecnici della Regione hanno spiegato che, come riportato nella petizione, l’attività dovrebbe essere libera, ad esempio in boschi e campi arati, e non in zone coltivate. Inoltre, non si dovrebbe disturbare la fauna selvatica durante i periodi di riproduzione e senza causare danni alle colture o alle strutture agricole.

La petizione è ritenuta corretta sotto il profilo tecnico, ma i tecnici suggeriscono di fare un passaggio consultivo con gli Ambiti territoriali di caccia (Atc), che hanno la componente venatoria, quella ambientalista e quella agricola. Un accordo fra le parti, si sottolinea, potrebbe superare le restrizioni riguardo all’accesso a terreni privati. Infine, per i tecnici della Regione si potrebbero prevedere anche tabelle che vietano l’addestramento da installare sui terreni dei proprietari contrari ad accogliere i cani.

(Gianfranco Salvatori)

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