Prima di approvare il Piano territoriale metropolitano (Ptm) si inserisca il centro di Rioveggio, sull’Appennino, “fra quelli di livello di servizio minimo, integrando la Tavola n°1 “Carta della Struttura” del PTM e per consentire la trasformazione di ruderi o fabbricati rurali in abitazioni ammettendo una minima superficie di ampliamento, al fine di permettere il mantenimento di legami famigliari di primo grado”.
All’interrogazione presentata dal consigliere Marco Mastacchi (Rete civica) ha risposto in Aula il sottosegretario Davide Baruffi. Mastacchi ha chiesto di vedere gli atti prima di replicare.
Il Ptm non si applica agli edifici “sparsi e discontinui” e invita a evitare ampliamenti, ha ricordato Baruffi, il quale ha anche affermato che il Ptm non può essere oggetto di sindacato da parte della Regione. La LR 24, inoltre, prevede la costruzione di nuovi edifici solo per le attività agricole. Il Ptm, poi, ha un fondo perequativo metropolitano per la realizzazione di infrastrutture e servizi a livello metropolitano proprio per uno sviluppo equilibrato e la tutela territori più poveri.
Mastacchi aveva sostenuto che “la scelta di ammettere modesti ampliamenti delle attività economiche già insediate, purché ciò non comporti l’eliminazione di alberature, sembra particolarmente restrittiva perché le attività economiche si debbono ampliare in prossimità degli immobili esistenti”. Infine, nell’interrogazione Mastacchi ha sottolineato come Rioveggio è indicato non avere un livello minimo di servizi, mentre la realtà è diversa perché ci sono “la scuola materna, l’ufficio postale, alcune agenzie assicurative, un asilo nido, alcuni sportelli bancari, un centro di aggregazione giovanile, la presenza del casello autostradale, la prossimità della stazione ferroviaria di Pian di Setta, impianti sportivi di vario genere, diversi esercizi commerciali, pubblici esercizi e un piccolo poliambulatorio”.