COMUNICATO
Sanità e welfare

Covid. Respinta in Aula proposta Castaldini (Fi) di usare i test rapidi e interrompere la quarantena

“I medici di medicina generale e i pediatri avrebbero potuto fermare quarantena e isolamenti facendo risparmiare tempo e soldi ai cittadini”. Mori (Pd): “Il sistema pubblico dà garanzie ed è fondato su norme e comitati di esperti”. A margine, scontro sui vaccini tra la Lega e Bonaccini

E’ stata respinta, in Assemblea, la risoluzione di Valentina Castaldini (Fi) che chiedeva di dare la possibilità ai medici di medicina generale e ai pediatri di libera scelta di utilizzare test antigenici per interrompere quarantene e isolamenti fiduciari, in caso di tampone negativo, senza bisogno di attendere la comunicazione del dipartimento di Sanità pubblica (anche se in presenza di referto di negatività rilasciato da un laboratorio privato autorizzato ai sensi della vigenti norme regionali).

La consigliera forzista si era mossa, lo scorso novembre, anche sulla base di dichiarazioni rilasciate in sedi istituzionali dall’assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini.

“Sarebbe una soluzione- ha scandito Castaldini – che farebbe risparmiare tempo e soldi ai cittadini. E’ giusto provare a delegare certe decisioni”. Marco Lisei (Fratelli d’Italia) si è schierato a favore della risoluzione, affermando che “si è complicato e sovraccaricato il sistema pubblico e una persona è a casa, negativa, ma non può riprendere a lavorare perché manca il certificato con bollo e ceralacca. Occorre semplificare le procedure e la vita ai cittadini”. Sulla stessa linea il collega di gruppo, Giancarlo Tagliaferri, secondo il quale “si deve mettere ordine nel caos sanitario creato da chi doveva gestirlo. Se il tampone rapido può affermare la positività, perché non può farlo per la negatività?”. Per l’opposizione, è intervenuto anche Simone Pelloni (Lega): “La risoluzione risale al tempo in cui i tamponi dovevano migliorare il tracciamento, che poi è fallito. I medici di famiglia e i pediatri devono poter interrompere l’isolamento fiduciario e la quarantena”.

All’opposizione ha replicato Roberta Mori (Pd): “Vanno contemperati gli interessi in gioco, cioè la salute pubblica e quelli individuali e collettivi. Servono interventi che rispettino la gerarchia delle fonti. Le regole date dal legislatore impongono certi comportamenti. Prima di aggirare o semplificare una norma, vanno considerati tutti gli interessi in campo e la complessità del sistema. Anche per noi l’obiettivo è la semplificazione, ma attraverso diversi livelli di rappresentanza. C’è una cabina regia istituita con tecnici esperti: loro raccolgono anche le sollecitazioni sul sistema, ma sempre contemperando gli interessi e non banalizzando le competenze. Il sistema pubblico ha una funzione importante di garanzia per tutti. Un datore di lavoro chiede il certificato dell’Ausl per poter far tornare al lavoro il proprio dipendente”.

A margine è emersa anche una discussione sulla mancanza di vaccini, a cui ha risposto il presidente della Regione, Stefano Bonaccini. Il capogruppo della Lega, Matteo Rancan, ha detto che i giornali avevano appena pubblicato che l’Ausl di Piacenza aveva fatto sapere di non essere in grado domani di somministrare vaccini: “Chiediamo alla Giunta e al governo cosa sta succedendo e chi siano i responsabili della carenza di vaccini dopo tante dichiarazioni roboanti”.

A Rancan, hanno risposto Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle) e Katia Tarasconi (Pd). Per Piccinini “la notizia data da Rancan, sulla mancanza di vaccini, è sui giornali da due giorni. La Regione intervenga invece a favore del vaccino Moderna”. Tarasconi ha esordito con un “incredibile” (rivolto a Rancan) e ha evidenziato che “non vorrei che si pensasse che solo a Piacenza mancano i vaccini. Il problema, purtroppo, è in tutte le regioni”.

Al termine ha parlato il presidente della Giunta Stefano Bonaccini. “Non accetto che si diano numeri a caso- ha scandito Bonaccini- perché l’Emilia-Romagna è la regione che, in rapporto alla popolazione residente, ha eseguito più vaccini di tutte. Noi abbiamo lavorato per tenere un po’ di scorte”. Poi, Bonaccini ha detto in Aula che “stasera ci sarà un incontro della Conferenza Stato-Regioni e il commissario Domenico Arcuri sul taglio delle dosi. Ha fatto bene Arcuri a muoversi in sede europea. L’Italia, dopo la Gran Bretagna, è il Paese che sta vaccinando più persone. Noi restiamo in attesa del sì al vaccino Astra Zeneca da parte di Ema e Aifa, per avere milioni di dosi a marzo. Vogliamo semplificare e siamo in trattativa con i medici di medicina generale per vaccinare i cittadini. Si avrebbe così un aumento dei luoghi dove poter avere il vaccino”.

 

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