COMUNICATO
Assemblea

Ambiente. Gibertoni (Misto): nuove norme su consumo di suolo dei poli logistici

La consigliera chiede di fare chiarezza su come realizzare le nuove piattaforme e in particolare si sofferma su quella di Altedo, nella bassa bolognese

Le nuove piattaforme logistiche consumano suolo? Se sì quanto? Occorre un intervento legislativo per tutelare l’ambiente?

Sono alcuni dei quesiti posti in un’interrogazione e in una risoluzione da Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che ricorda come “nella realizzazione di queste grandi strutture logistiche, sotto una patina di verde a base di filari di piantine (che serve per nascondere il concreto cemento che impermeabilizza e rende sterili i suoli), c’è la monetizzazione di parte dei territori, da parte dei comuni interessati, che svendono i suoli per fare cassa e per realizzare, assurdamente, opere, come le rotatorie, che in realtà sono funzionali all’aumento di traffico creato dai medesimi mezzi pesanti al servizio di queste stesse strutture”. In particolare, la consigliera si sofferma sul nuovo polo logistico bolognese di Altedo: “Ha un ruolo chiave P3 Logistic Parks (P3), investitore a lungo termine specializzato nella gestione e nello sviluppo di immobili logistici in Europa, interamente di proprietà di GIC, fondo sovrano di Singapore per la parte realizzata nel comune di San Pietro in Casale, e di Apcr, fondo immobiliare francese per la parte realizzata nel comune di Malalbergo”.

Da qui la risoluzione e l’interrogazione per sapere dalla Giunta “se sia stato valutato attentamente l’impatto, sull’aumento del consumo di suolo in regione, creato dall’aumento incontrollato di queste piattaforme logistiche e se non ritenga opportuno predisporre, urgentemente, modifiche anche di livello legislativo, almeno equivalenti a quelle già presenti da anni nella legislazione regionale della Regione Lombardia, in materia di Valutazione di impatto ambientale, nonché, mettere in campo concrete strategie che evitino consumo di nuovo suolo vergine per la realizzazione di queste strutture e che facciano della intermodalità con il ferro condizione preferenziale e necessaria per la loro realizzazione”.

 

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