COMUNICATO
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Covid Bologna. Lisei (Fdi): “Bloccate le prenotazioni per il personale amministrativo, la Giunta spieghi perché”

“I dipendenti del Dipartimento cure primarie di Bologna non possono più vaccinarsi, ma nella sede centrale il vaccino è stato somministrato a dirigenti e personale non a contatto con il pubblico, contravvenendo alle linee guida del Piano Vaccinazioni”

Il personale amministrativo del Dipartimento cure primarie, in via Sant’Isaia a Bologna, da alcuni giorni non più prenotare la vaccinazione anti Covid, nonostante rientri nelle categorie prioritarie, indicate dalle linee guida del Piano vaccinazioni, come gli operatori sanitari e sociosanitari, residenti e personale dei presidi residenziali per anziani e persone in età avanzata. Nella sede centrale di via Castiglione, invece, il personale amministrativo “fra cui Dirigenti e personale non a contatto con il pubblico o con il personale sanitario, circa una settimana fa ha effettuato la prima vaccinazione e molti dipendenti si sono prenotati sia per la somministrazione della prima dose sia per il richiamo dopo 21 giorni”.

Il consigliere di Fratelli d’Italia, Marco Lisei, in una interrogazione vuole sapere dalla Giunta se sia a conoscenza di questa situazione, e, se sì, quali siano le ragioni di questa scelta; se si ritenga di inserire “nel calendario vaccinale in essere per i dipendenti anche il personale amministrativo afferente ai dipartimenti sanitari e ai poliambulatori aziendali nel caso in cui svolgano un ruolo a contatto col personale sanitario e col pubblico in via prioritaria rispetto al personale amministrativo, che non ha rapporti con il pubblico”; se non sia “indispensabile intervenire urgentemente per fare chiarezza sulla corretta interpretazione delle linee guida del Piano Vaccinazioni anti Covid, in particolare per quanto riguarda le categorie di persone che devono essere sottoposte a vaccinazione in via prioritaria” e, infine, “se siano stati avviati doverosi controlli al fine di scongiurare la somministrazione dei vaccini a chi in questa prima fase non ne avrebbe diritto a scapito delle categorie più fragili”.

Lo steso commissario Domenico Arcuri, ricorda il consigliere nell’atto ispettivo, aveva chiesto il 17 dicembre alle Regioni il numero del personale, “a ogni livello” e a qualunque titolo, di ogni presidio ospedaliero e quindi anche dei “tecnici e dei dipendenti delle aziende che garantiscono i servizi in appalto (pulizie, pasti, ecc.) altrettanto fondamentali per garantire il funzionamento dei servizi”;

Secondo Lisei, la sospensione delle prenotazioni per le vaccinazioni sarebbe arrivata da una indicazione del “Direttore UOC processi amministrativi cure primarie che avrebbe sommariamente comunicato, tramite un messaggio al personale, che l’appuntamento fissato per la vaccinazione era stato posticipato a data da destinarsi”.

Il consigliere di Fdi afferma che questa “contraddittorietà ha comprensibilmente generato forti perplessità e soprattutto seri dubbi in merito alla correttezza della “scelta” delle persone a cui somministrare in via primaria il vaccino che in sempre più frequenti occasioni non avrebbe rispettato i criteri individuati dalle linee guida”.

Lisei, concludendo, chiede se non si ritenga indispensabile che “anche alla luce delle recenti presunte violazioni dei protocolli circa la somministrazione dei vaccini a persone non rientranti nelle categorie classificate come prioritarie, sulle quali sono state avviate doverose indagini, vi sia assoluta chiarezza e trasparenza sotto tutti gli aspetti della gestione della campagna vaccinale”.

 

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