Nei propri documenti la Regione utilizzi i termini “padre” e “madre” e non “genitore 1” e “genitore 2”.
A chiederlo, con una risoluzione, sono i consiglieri di Fdi Michele Barcaiuolo (primo firmatario), Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri, che stigmatizzano “il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese che ha anticipato l’intenzione di cancellare dalla carta d’identità dei minori di 14 anni la dicitura “padre/madre”, sostituendola con “genitore 1/genitore 2”, una scelta che non ha alcuna utilità oltre quella di blandire un’ideologia miope e malsana che, perfino in piena emergenza Covid-19, non rinuncia ad attaccare la famiglia, unico ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutta la società: è ormai diffuso il tentativo per via burocratica di cancellare, in ossequio alla teoria Gender, l’oggettiva e indiscutibile realtà per cui i genitori non possono che essere un uomo e una donna”.
Da qui la risoluzione per impegnare la Giunta “ad utilizzare, per quanto di propria competenza, per definire i genitori, esclusivamente i termini “madre” o “mamma” e “padre” o “papà” all’interno degli atti amministrativi e della modulistica della Regione, compresi quelli relativi alle funzioni sanitarie e sociali, e a vigilare affinché gli enti culturali e di formazione del territorio, pubblici e privati, sussidiati o finanziati o patrocinati dalla Regione, adottino lo stesso criterio per i propri atti e la propria modulistica”.