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Territorio Bologna. Taruffi (ER Coraggiosa): “E’ compatibile con gli obiettivi regionali un nuovo polo logistico a Malalbergo?”

Durante il question time in apertura dei lavori dell’odierna seduta dell’Assemblea legislativa, il Capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa solleva il problema di un ulteriore polo logistico nella pianura orientale bolognese

“Come si armonizza la realizzazione di un nuovo polo logistico nella pianura Est di Bologna, a pochi chilometri dall’Interporto e in aggiunta a un’area già destinata a questo uso (l’ex zuccherificio di San Pietro in Casale) con gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo affermati in sede di approvazione della nuova legge urbanistica regionale?”.

Questa le domanda posta dal capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa Igor Taruffi nel question time che ha inaugurato gli odierni lavori dell’Assemblea legislativa della Regione. Il consigliere bolognese, ricordando i passi che hanno portato a questa interrogazione, informa che nell’aprile scorso il sindaco di Malalbergo “annunciava di aver ricevuto la manifestazione di interesse da parte di un investitore internazionale per realizzare un polo logistico nella zona a ridosso del casello autostradale di Altedo con una superficie coperta di circa 300 mila metri quadrati, nonostante sullo stesso territorio insista un accordo tra Comuni della zona e Città Metropolitana per la realizzazione di un polo logistico nella vicina area dell’ex zuccherificio di San Pietro in Casale”.

Dopo l’approvazione dei Consigli comunali della zona, l’accordo territoriale per la realizzazione del maxi polo della logistica ad Altedo è stato approvato dal Consiglio metropolitano nello scorso novembre entrando quindi nella fase attuativa. In ragione di ciò, nell’area a ridosso del Casello di Altedo dovrebbe sorgere un’opera con una superficie di 73 ettari tutti nel comune di Malalbergo, ma soprattutto, continua Taruffi, “andrebbe a ricoprire di cemento quella che è l’ultima risaia ancora attiva, proprietà di Sis (Società italiana sementi)”.

Il capogruppo di Emilia-Romagna Coraggiosa, sottolinea come questo polo logistico sia “ulteriore rispetto a quello che dovrebbe sorgere sui terreni dell’ex zuccherificio di San Pietro in Casale e rispetto alla previsione di un’altra area logistica proprio di fronte al casello autostradale nel territorio del comune di Bentivoglio”. Ricordando come a pochi chilometri di distanza sorga una delle piattaforme logistiche e intermodali più grandi d’Europa come l’Interporto, Taruffi informa poi di “come nelle deliberazioni dei comuni della zona sia contenuto un errore, dal momento che la zona che si vorrebbe utilizzare viene definita come incolta, ma così non è in quanto si tratta di terreni messi a riposo in coerenza con le normative comunitarie”.

In considerazione della situazione creatasi, il consigliere chiede come si ponga la Regione di fronte a questo progetto che pare “in contrasto con gli obiettivi di riduzione del consumo di suolo affermati in sede di approvazione della nuova legge urbanistica regionale”.

In fase di risposta l’Assessore alla montagna, aree interne, programmazione territoriale e pari opportunità Barbara Lori ha chiarito che “questa operazione non è una priorità, almeno per il livello strategico della Regione, e quindi è da escludere un coinvolgimento di tale ente”. L’assessore Lori ha quindi sottolineato come tale intervento “rientra nelle soglie del 3% di consumo del suolo entro il 2050 in carico agli enti territoriali sancito dall’attuale legge urbanistica. Una scelta legittima e autonoma, quindi, delle amministrazioni che hanno determinato l’accordo, sulle quali la Regione svolgerà la sua funzione amministrativa quando questa operazione diverrà più concreta. A tal proposito ricordo comunque come le priorità del Piano Regionale Integrato dei Trasporti (Prit) vertano anzitutto sulle direttrici dei porti e degli interporti, in primis quello di Bologna”.

In fase di replica, Igor Taruffi ha colto positivamente il fatto che questo eventuale insediamento non sia una priorità per la Regione e che la pianificazione degli insediamenti produttivi, tra cui un polo logistico, verta prioritariamente sull’Interporto di Bologna. “Se venisse realizzata- conclude Taruffi- quest’opera a ridosso dell’Interporto avrebbe chiare ricadute negative sia a livello dei trasporti locali che a livello ambientale. La soglia del 3% riservata ai Comuni dalla legge urbanistica regionale è esattamente ciò alimenta le nostre maggiori perplessità circa l’impianto della norma e su tale tema continueremo ad impegnarci”.

 

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