Quale cronoprogramma, quali le risorse stanziate per il raddoppio ferroviario della Pontremolese e perché non siano state previste altre tratte importanti della nostra regione. È la richiesta che Silvia Piccinini ( Movimento 5 stelle) avanza alla Giunta, in una interrogazione che riguarda lo schema di Dpcm all’esame delle commissioni parlamentari “per l’individuazione degli interventi infrastrutturali di particolare complessità o elevato impatto sociale che richieda la nomina di commissari straordinari per la loro realizzazione”.
Piccinini, che ritiene fondamentale la realizzazione dei lavori per la Pontremolese, linea che aprirebbe “un efficiente e fluido corridoio ferroviario “Ti-Bre”, fondamentale per la logistica delle merci, collegando i porti liguri-tirrenici con Parma, l’asse della via Emilia, il Brennero, e con il percorso cispadano su ferro, al porto di Ravenna”.
Nell’allegato 1, riprende la consigliera M5s, sono indicate risorse per 2,3 miliardi di euro. Due le fasi di intervento: raddoppio tratta Parma-Vicofertile e raddoppio Vicofertile-Osteriazza e Berceto-Chiesaccia. Piccinini pone però un dubbio sull’entità degli stanziamenti: “Nello stesso allegato le risorse già finanziate sono di importo molto diverso (1^ fase 96 milioni di euro e 2^ fase 1 milione di euro)”.
Piccini conclude chiedendo alla Giunta “quali siano il cronoprogramma e il quadro finanziario complessivo per la realizzazione dell’intervento (1^ e 2^ fase^) e quali le ragioni per cui altre opere ferroviarie, la cui realizzazione appare particolarmente complessa e articolata, non siano state previste per la nostra regione, alla luce del ruolo fondamentale che l’Emilia-Romagna riveste sul piano trasportistico e in particolare nell’ambito dei collegamenti ferroviari”.