“Tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo in Turchia dopo il recesso dalla Convenzione di Istanbul, sostenere le donne di quel Paese che sono mobilitate per difendere i loro diritti contro la violenza maschile e domestica e rilanciare l’opera di sensibilizzazione e impegno contro le violenze di genere”.
E’ quanto prevede la risoluzione presentata da Roberta Mori (Pd) a pochi giorni dall’annuncio fatto dal Presidente turco Erdogan di recedere in maniera unilaterale dalla convenzione promossa dal Consiglio d’Europa per la prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne.
“Firmata da 45 Paesi in tutto il mondo e dall’Unione Europea nel 2011 -ricorda la consigliera reggiana- ratificata da 34 Paesi e all’unanimità dal Parlamento italiano nel 2013 prima della sua ufficiale entrata in vigore nel 2014, la Convenzione definisce la violenza di genere come violazione dei diritti umani e investe gli Stati sottoscrittori della responsabilità legislativa e giuridica di prevenirla, di proteggere le vittime e perseguire i colpevoli”.
Considerando i motivi addotti per il recesso che minerebbero l’unità familiare tradizionale, incoraggiando il divorzio e promuovendo l’omosessualità e dando spazio nella società ai diritti degli omosessuali e alla comunità Lgbt, la comunità internazionale ha risposto condannando unanimemente la decisione come uno sconfortante passo indietro per mettere fine globalmente alla violenza contro le donne.
Stante la situazione, nell’atto di indirizzo alla Giunta regionale Mori chiede anche l’attivazione delle Istituzioni dell’Unione Europea “affinchè prendano posizione sulla decisione del Governo turco e per rilanciare presso tutti gli stati membri il necessario impegno alla ratifica e/o all’attuazione della Convenzione di Istanbul in ogni sua parte” insieme al rilancio dell’opera “di sensibilizzazione e impegno di istituzioni, associazioni, cittadine e cittadini per il rispetto dei diritti umani e contro le violenze di genere attraverso azioni specifiche di divulgazione e formazione della Convenzione di Istanbul e degli strumenti e leggi attuative che ha prodotto”.
(Luca Boccaletti)