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Ambiente. Occhi (Lega): sostenere agricoltori danneggiati da blocco abbattimento cinghiali

“Durante il lockdown è stata sospesa la caccia di selezione con gravi danni per l’agricoltura”. Assessore Mammi: “Atc possono risarcire danni in toto”

Risarcire gli agricoltori per i danni provocati alle loro colture dai cinghiali durante i mesi di lockdown imposto dalle misure statali per impedire la diffusione del coronavirus. A chiederlo, in un question time discusso in Assemblea legislativa è Emiliano Occhi (Lega). La sospensione forzata della caccia di selezione da parte degli Ambiti territoriali di caccia (Atc) – evidenzia il consigliere – ha determinato una massiccia presenza di cinghiali in diverse province, tanto che si stanno registrando numerose segnalazioni di danni arrecati alle attività agricole. Per questo motivo il leghista chiede alla Giunta “se siano previsti indennizzi agli agricoltori per il periodo di stop della caccia di selezione e se si ritenga opportuno sospendere per almeno due stagioni il criterio della soglia massima di risarcimento del danno previsto dal Piano faunistico venatorio”. L’assessore alla Caccia, Alessio Mammi, comunica che la caccia di selezione riprenderà nel mese di maggio, ma che i piani di controllo degli ungulati, in capo alle Province, non si sono mai interrotti, in quanto misura di pubblica sicurezza. Riguardo alla refusione dei danni alle attività agricole, l’assessore spiega che la modifica del criterio per la refusione può avvenire solo per via legislativa. Gli Atc, però, evidenzia, possono provvedere a risarcire anche in toto i danni riscontrati. Il consigliere Occhi si è dichiarato parzialmente soddisfatto della risposta, sollecitando nuovi strumenti di gestione dei piani di controllo degli ungulati e nuovi metodi di calcolo degli indennizzi.

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