COMUNICATO
Assemblea

Emergenza coronavirus. Piacenza, Tagliaferri (Fdi): fare luce su presunti contagi in cliniche private

Interrogazione che prende le mosse da alcuni articoli di stampa e da un servizio della trasmissione televisiva Report

La Giunta faccia chiarezza sui presunti contagi da Covid-19 avvenuti in alcune cliniche private di Piacenza. A chiederlo è, in un’interrogazione, Giancarlo Tagliaferri (Fdi), il cui atto ispettivo prende le mosse da alcuni articoli di stampa e da un servizio della trasmissione televisiva Report. “Si tratta di servizi giornalistici che destano dubbi su quanto sarebbe avvenuto da metà febbraio nelle cliniche private Casa Piacenza e Sant’Antonino di Piacenza e sui cui è doveroso fare chiarezza visto che si tratta di strutture convenzionate con la Regione”, spiega Tagliaferri, per il quale “i casi di maggiore rilievo sono tre: uno (segnalato da un testimone rimasto in incognito) riguarda un paziente anziano trasportato in biocontenimento a metà febbraio dalla clinica Sant’Antonino all’ospedale di Piacenza dopo giorni di febbre che non si abbassava; il secondo è riferito a un medico in pensione che avrebbe operato fino al 10 febbraio nella clinica Piacenza, che sarebbe risultato positivo al Covid-19 in seguito a ricovero a Tenerife dove si trovava in vacanza dal 17 febbraio; il terzo, infine, il decesso nella propria abitazione di una signora addetta alle pulizie nella Casa Piacenza. A questi casi si aggiungono i numerosi contagi nelle strutture sanitarie, dove, attualmente, il 50% del personale sanitario risulterebbe in malattia”. Da qui la richiesta all’esecutivo regionale di avere chiarimenti. In particolare, Tagliaferri chiede all’amministrazione regionale “a quando risalirebbe il primo contagio riscontrato fra i pazienti e fra il personale impiegato a vario titolo nelle strutture; in quali tempi e con quali modalità la direzione delle cliniche si sia attivata per fare le comunicazioni necessarie a mettere in sicurezza i malati ricoverati, gli operatori sociosanitari e tutti coloro che operavano all’interno delle strutture, compreso il personale addetto alle pulizie; quanti siano i casi di pazienti deceduti nelle due cliniche dal 10 febbraio scorso e quanti i casi di pazienti trasferiti dalle cliniche alle strutture ospedaliere e ivi deceduti; quanti di questi decessi siano di persone contagiate dal Covid-19 e se fra i non diagnosticati positivi possano esserci stati casi di contagio non accertati; quanti fossero i pazienti già ricoverati con positività al oronavirus al Sant’Antonino al momento della conversione della clinica in struttura anti-Covid-19; quanti siano attualmente i pazienti positivi ricoverati nella clinica riconvertita; quali siano le misure adottate da quel momento per la protezione degli operatori e se risulti adeguata e sufficiente la dotazione dei dispositivi individuali di protezione fornita al personale”.

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