“Tutelare i lavoratori, diretti e indiretti, che rischiano di perdere il posto nei poli produttivi di Ferrara e Ravenna”.
A chiedere, con un’interrogazione a risposta immediata in aula, tutele per i lavoratori dei due petrolchimici sono Igor Taruffi e Federico Alessandro Amico di Emilia-Romagna Coraggiosa.
“L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi- ha spiegato Taruffi in Assemblea- ha recentemente annunciato la fermata definitiva, entro e non oltre aprile 2022, degli impianti del cracking e degli aromatici del petrolchimico di Porto Marghera (Venezia): la chiusura annunciata sta destando enorme preoccupazione, anche per il rischio evidente e concreto di un effetto domino dovuto al mancato trasferimento di forniture di materiali ai petrolchimici di Ferrara, Mantova e Ravenna”.
Eni, ha poi spiegato il consigliere, “è una società in cui opera, con poteri di indirizzo, lo stato italiano, (attraverso il ministero dell’Economia)”. “La preoccupazione è tanta, su un tema che è di rilevanza nazionale”, ha concluso.
La risposta è arrivata in Assemblea dal sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, che ha spiegato come sia già stato attivato un tavolo regionale sul tema, con tutte le parti interessate dal problema (compresi i gruppi sindacali e i sindaci di Ferrara e Ravenna). Tavolo, guidato dall’assessore Colla, che si è riunito anche questa mattina. Il sottosegretario ha poi riferito che l’obiettivo è quello di dare seguito agli investimenti fatti sui due poli regionali.
(Cristian Casali)