“Promuovere con le federazioni sportive e gli enti di promozione sportiva l’adozione, nella nostra regione, di un rigoroso codice di comportamento diretto a non aggirare le disposizioni rivolte a contenere il rischio di contagio”.
A chiederlo, con un’interpellanza discussa in Assemblea, è Silvia Piccinini (Cinquestelle).
La consigliera rileva che “l’ordinamento normativo del nostro paese fa rientrare la danza (con una scelta largamente osteggiata nel settore) nell’ambito delle attività sportive”. Spiega, poi, che, “risultano, da segnalazioni dalle associazioni e scuole di danza, comportamenti diretti ad aggirare le disposizioni governative contro il Covid (che vietano gli sport di contatto salvo che per gli eventi di preminente interesse nazionale)”. Si tratta, prosegue la pentastellata, “dell’organizzazione di iniziative presentate come eventi di interesse nazionale, ma che tali non sono”. In questo modo, aggiunge, “non solo si aggirano disposizioni chiaramente orientate al contenimento del rischio di contagio ma si puniscono proprio le realtà che hanno con serietà ed enormi sacrifici investito sul rispetto delle regole”. E poi, conclude, “è contradittorio che i ragazzi possano praticare certe attività sportive mentre non possono andare a scuola”.
La risposta arriva, in Assemblea, dal sottosegretario alla presidenza Davide Baruffi, che ribadisce l’importanza del rispetto delle regole: “La norma è stata applicata, oggettivamente, in modo troppo estensivo”. Spiega poi che, nel caso di violazioni, “i sindaci possono intervenire”. Riferisce anche che è già attivo un tavolo con il mondo dello sport, che sta affrontando anche questo tipo di problematiche.
(Cristian Casali)