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Ambiente. Gibertoni (Misto): Svolta green della Regione già naufragata

“La Regione doveva attivarsi per limitare la caccia, calendarizzare la chiusura progressiva degli inceneritori, ridurre l’uso della plastica e promuovere uno sviluppo sostenibile”

La svolta green, annunciata dal Presidente Bonaccini, che doveva iscriversi nella Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, è naufragata ancor prima di iniziare”. Lo denuncia in un’interrogazione Giulia Gibertoni (Misto), che invita la Giunta ad “avviarsi concretamente verso scelte volte a sostenere la Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, abbandonando la politica del doppio binario caratterizzata, da un lato, da proclami circa future svolte green e, dall’altro, alla continua negazione, mediante scelte contingenti, che contrastano con le politiche green”. Secondo la consigliera “la svolta green avrebbe dovuto seguire un percorso comune con gli enti locali, il sistema economico e produttivo e i cittadini sempre più attenti alla tutela dell’ambiente e della salute”. Al contrario, la Regione ha assunto decisioni contestabili, come, ad esempio, “l’apertura totale verso la caccia, pratica da sempre avversata dagli ambientalisti; la sospensione della cosiddetta Plastic tax, introdotta per favorire la conversione del sistema produttivo e delle abitudini quotidiane verso l’uso di materiali e l’adozione di stili di vita di minore impatto ambientale; la costruzione di nuove opere inutili, oltre che dannose per l’ambiente, come il Passante di Bologna, la bretella Campogalliano-Sassuolo e l’autostrada Cispadana”. Per “tutelare realmente l’ambiente”, spiega Gibertoni, la Regione dovrebbe attivarsi per “porre delle limitazioni alla caccia, bloccando il Calendario venatorio e riformulandolo in modo restrittivo; fissare la calendarizzazione della chiusura progressiva degli inceneritori in un arco temporale ragionevolmente ristretto; evitare il consumo di nuovo suolo con la costruzione di nuove autostrade; realizzare politiche di riduzione dell’uso della plastica, evitando di chiedere sospensioni della cosiddetta Plastic tax, e, in particolare, concentrarsi su uno sviluppo sostenibile che eviti il dissesto idrogeologico, pianificando e realizzando in tempi celeri degli interventi di gestione e cura del territorio, inclusa una regolare manutenzione del territorio rispettosa dell’ambiente”. “

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