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Territorio. Gibertoni (Misto): Regione chiarisca futuro della Variante di Valico

La consigliere chiede come la Regione intenda comportarsi dopo che una sentenza del Tribunale di Bologna avrebbe sancito una relazione tra l’opera in Appennino e la frana di Ripoli

Cosa intende fare la Regione dopo che una recente sentenza del Tribunale di Bologna in cui si paventa un legame tra i lavori della Variante di Valico e la ripresa della frana di Ripoli? A chiederlo è, con un’interrogazione alla Giunta, Giulia Gibertoni (Misto). Nell’atto ispettivo la capogruppo afferma che da recenti notizie di stampa si apprende come gli scavi di una delle gallerie della Variante di Valico, il tracciato alternativo dell’A1 tra Bologna e Firenze, inaugurato nel 2015, avrebbero riattivato la frana, che in passato ha provocato danni alle abitazioni dei residenti di Ripoli. Lo stabilisce una sentenza del Tribunale civile di Bologna, condannando Autostrade a risarcire con circa 1,5 milioni un gruppo di abitanti nella frazione di Ripoli con le proprietà sopra al tunnel ‘Val di Sambro’”. Per la consigliera “la sentenza sembra rilevare un riconoscimento della responsabilità per colpa della società Autostrade per l’Italia SpA, specie sotto il profilo dell’imprudenza, nella scelta di collocare il tracciato delle gallerie all’interno di un’area caratterizzata dalla presenza di frane in stato quiescente e pur a fronte dell’esistenza, nell’area sovrastante il tracciato, del centro abitato di Ripoli”. Da qui l’interrogazione per sapere dall’amministrazione regionale “se alla luce di questa importante sentenza non ritenga opportuno rivedere i propri convincimenti sull’opera pubblica, riguardo alla cui realizzazione la Regione si è sempre profusa in rassicurazioni circa l’adozione di qualsiasi accorgimento utile a garantire la sicurezza delle persone e la salvaguardia del territorio e dell’ambiente”, e “se non ritenga opportuno raffrontarsi, urgentemente, con il soggetto gestore dell’infrastruttura, affinché il monitoraggio prosegua per evitare rischi alle persone e per salvaguardare il loro patrimonio immobiliare”. “

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