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Infrastrutture. Gibertoni (Misto): intervenire per favorire l’avvio dell’attività di Ansfisa

La nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradale e autostradali (Ansfisa), annunciata dal ministero nel 2018 dopo il crollo del ponte Morandi a Genova, spiega la consigliera, “avrebbe dovuto monitorare lo stato di salute di strade, autostrade e ferrovie”

È Giulia Gibertoni (Misto) a chiedere, con un’interrogazione, l’intervento dell’esecutivo regionale per favorire, partendo da un confronto con il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il superamento dei problemi che non hanno consentito la costituzione della nuova Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradale e autostradali (Ansfisa). La struttura (annunciata dal ministero nel 2018 dopo il crollo del ponte Morandi a Genova), spiega la consigliera, “avrebbe dovuto monitorare lo stato di salute di strade, autostrade e ferrovie, garantendo i dovuti controlli su ponti e gallerie (compresi gli elementi accessori come ad esempio i guardrail)”. Ansfisa, prosegue, “avrebbe quindi dovuto verificare l’operato dei gestori di queste infrastrutture, sanzionandoli in caso di inadempienze”. Peraltro, rimarca Gibertoni, “a causa di questi ritardi si è fermata anche parte dell’attività dell’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (Ansf), che doveva essere inglobata nella nuova struttura”. Ad esempio, rimarca, “risulta non siano ancora stati collaudati da Ansf, per ragioni organizzative e di personale, una quindicina di treni denominati Rock (costati 9 milioni l’uno), che quindi non possono circolare”. La consigliera, nel rilevare che “questi ritardi fanno emergere una stupefacente e perdurante superficialità nell’affrontare il tema, particolarmente delicato, della sicurezza delle infrastrutture”, vuole sapere dal governo regionale le conseguenze che ne deriveranno per l’Emilia-Romagna.

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