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Coronavirus. Gibertoni (Misto): no a interventi a pioggia per gli stabilimenti balneari

La consigliera invita la Giunta ad operare senza subire il condizionamento dei gruppi di pressione del mondo del turismo e a prevedere interventi economici mirati

La Regione prenda le distanza da ogni ipotesi di richiesta di scudo penale” per i gestori degli stabilimenti balneari e proceda a una programmazione del sostegno alle imprese che eviti interventi a pioggia, stabilendo, al contrario, risorse mirate e in piena libertà rispetto ai vari gruppi di pressione per le singole filiere produttive a seconda dei danni già effettivamente subiti dal lockdown imposto dalla necessità di contenere la pandemia. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, è Giulia Gibertoni (Misto) che si inserisce  a pieno nella discussione in corso sui protocolli di sicurezza per la riapertura del settore turistico. La consigliera riporta la dichiarazione di un gruppo di gestori di stabilimenti balneari contrari a quanto previsto dal decreto Rilancia Italia in merito alla sicurezza sul lavoro e ai contagi: “Ne deriva, inevitabilmente, una potenziale responsabilità del datore di lavoro, di rilevanza anche penale, per l’ipotesi in cui i suoi dipendenti risultino effettivamente essere stati contagiati in ambito lavorativo, con oneri gravosi a carico (del datore di lavoro, ndr) nel dovesse provare di essere esente da responsabilità”, si legge nella dichiarazione in questione. La capogruppo sottolinea come “in una situazione di assoluta emergenza economica come quella attuale, trattare tutte le attività produttive allo stesso modo, senza distinguere quelle che hanno avuto e avranno i danni maggiori e, fra queste, senza creare canali privilegiati per quelle che, oggettivamente, hanno meno possibilità di rimettersi in piedi oppure accondiscendendo ai voleri dei maggiori gruppi di pressione organizzati sia doppiamente errato”. Da qui l’interrogazione per sapere se l’esecutivo regionale “non ritenga opportuno prendere le distanze dalle richieste sopra riportate” e se non ritenga necessario, “nella programmazione degli interventi, a partire da quelli economici, utilizzare criteri rigidamente oggettivi e basati su dati certi e verificabili”. (Luca Molinari)  “

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