COMUNICATO
Assemblea

Imprese. Gibertoni (Misto) mette in guardia la Giunta: no contributi a sale slot e cooperative false

La consigliera chiede di stabilire dei criteri per escludere dai contributi per il sostegno delle piccole e medie imprese quelle attività che ospitano giochi d’azzardo legali e le false coop

Escludere dalla concessione di contributi e agevolazioni regionali i titolari di attività che ospitano nei propri locali giochi d’azzardo lecito”. Questa è la richiesta che Giulia Gibertoni (Misto) rivolge alla Giunta tramite un’interrogazione nella quale spiega che la misura indicata eviterebbe “di inficiare il contrasto alla ludopatia” che nella scorsa legislatura è stato al centro di un progetto di legge ad hoc. L’invito della consigliera arriva a valle dell’approvazione in Assemblea legislativa del progetto di legge per il “sostegno finanziario delle imprese emiliano-romagnole” che prevede misure urgenti per i settori, fra gli altri, del commercio, della somministrazione di alimenti e bevande, dei servizi e del turismo. “Ai titolari degli esercizi di ‘sala giochi’- sottolinea la capogruppo- può essere rilasciata l’autorizzazione alla somministrazione di alimenti e bevande e dunque potrebbero beneficiare delle agevolazioni e dei contributi previsti dalla legge, aggirando quindi la legislazione regionale sul contrasto al gioco d’azzardo. Sarebbe opportuno- specifica la consigliera- che venissero esclusi da ogni forma di contributo regionale gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che ospitano sale slot o apparecchi per gioco d’azzardo lecito”. E questo non è l’unico timore messo in evidenza nell’atto ispettivo dalla consigliera. L’altro riguarda la possibilità che false cooperative arrivino a beneficiare dei fondi regionali. Infatti, nella stessa legge per il sostegno alle piccole e medie imprese (Pmi) sono stati previsti anche interventi per agevolare la continuità e l’ottimale gestione del credito delle cooperative attraverso l’estensione del fondo Foncooper e il rilascio di finanziamenti e garanzie per il reintegro del capitale circolante. “Fra le cooperative richiedenti questi benefici- spiega Giulia Gibertoni- potrebbero nascondersi cooperative spurie, false cooperative che presentano episodi frequenti e diffusi di gravi irregolarità nelle condizioni di lavoro come pagamento in nero, assenza del rispetto delle norme sulla sicurezza e sull’igiene, omissioni contributive e violazioni della normativa sull’orario di lavoro”. Per questo domanda all’esecutivo di viale Aldo Moro “se intenda stabilire criteri volti a evitare la concessione delle agevolazioni a società cooperative spurie, individuabili come tali sulla base degli strumenti determinati dalla Commissione speciale di ricerca e di studio attivata durante la scorsa legislatura”. “

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