COMUNICATO
Assemblea

Legalità. Gibertoni (Misto): fermare traffico illegale di cuccioli dall’Est Europa

Con una interrogazione, la consigliera chiede che si prendano misure molto rigorose e si rafforzi la collaborazione tra Regione, Polizia e altre istituzioni per individuare e punire i colpevoli

La Regione contrasti il traffico illegale di cuccioli dall’Est Europa. A chiederlo, in un’interrogazione alla Giunta, è Giulia Gibertoni (Misto), che ricorda come siano sempre più ricorrenti le notizie, abbastanza cruente, che vedono come vittime cuccioli di cane indifesi, provenienti da paesi dell’Est Europa spesso separati troppo presto dalle madri, costretti a viaggi estenuanti, stipati in gabbie di dimensioni ridottissime e in condizioni alle quali, spesso, non sopravvivono: questo giro di affari illecito è fiorente anche sul territorio regionale, nonostante il divieto di introdurre sul territorio nazionale cani o gatti privi di sistemi di identificazione individuale e delle necessarie certificazioni sanitarie veterinarie”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “cosa intenda fare Regione Emilia-Romagna per affrontare tale problematica, che oltre a comportare la sofferenza di animali, esseri viventi senzienti, alimenta un sistema illegale e di economia sommersa e se intenda accogliere la proposta di istituire un Tavolo tecnico-operativo, costituito dai portatori di interesse quali veterinari delle AUSL, rappresentanti delle associazioni animaliste e ambientaliste, rappresentanti della Polizia stradale, incentrato sulle movimentazioni degli animali d’affezione, con particolare riguardo a quelle illecite dall’estero e a quelle non regolari all’interno del territorio nazionale”. La consigliere chiede inoltre se la Giunta “intenda intensificare i controlli specifici per gli animali d’affezione, nell’ambito della programmazione delle attività di controllo svolte congiuntamente dalle AUSL e dalla Polizia stradale relativamente al trasporto animale, e se intenda attivare specifici Piani regionali che prevedano l’esecuzione di controlli ufficiali da parte dei Dipartimenti veterinari delle AUSL, sia sull’impiego dell’Anagrafe animali d’affezione regionale sia sulle strutture di ricovero per gli animali d’affezione, comprese le strutture commerciali e gli allevamenti”. “

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