COMUNICATO
Assemblea

Infrastrutture. Gibertoni (Misto): stop alla Cispadana

La consigliera ribadisce i dubbi sull’opera e porta all’attenzione del dibattito regionale le parole del Presidente del Comitato contrario alla nuova infrastruttura

La Regione fermi la realizzazione della Cispadana.  A chiederlo, in un’interrogazione, è la consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), per la quale da una dichiarazione alla stampa del Presidente del Coordinamento cispadano NO autostrada – SI’ strada a scorrimento veloce (un comitato che, da anni, lotta contro la realizzazione dell’autostrada Cispadana) si apprende: “. La capogruppo ricorda come “nel nostro Paese si inseguono le grandi opere dimenticandosi e disinteressandosi della manutenzione e ammodernamento del patrimonio infrastrutturale esistente; ciò è particolarmente evidente nel settore delle vie di comunicazione e non ci sono sostanziali differenze, in questo approccio, tra il livello centrale di governo e quello locale regionale, con la tendenza costante largamente diffusa ad aggirare le stesse regole che si è precedentemente (e spesso pomposamente) emanato”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se non ritenga opportuno fermare, definitivamente, l’iter e tutte le attività inerenti alla realizzazione dell’opera, concentrandosi invece sulla manutenzione, adeguamento e ammodernamento, soprattutto in termini di sicurezza, della rete viaria esistente, intervento, questo sì, atteso da decenni e che può essere effettivamente utile al rilancio economico del territorio e al miglioramento della qualità di vita dei nostri concittadini, che pagano giornalmente un alto prezzo anche in termini di incidenti stradali causati dal cattivo stato delle strade presenti sul territorio regionale; inoltre, se non ritenga opportuno, in generale, non fare passi indietro sulla legalità, sulla lotta alla corruzione e sull’antimafia negli appalti pubblici, invitando il governo a rivedere le scelte assunte nel Decreto Semplificazione”. Giulia Gibertoni, inoltre, interroga l’amministrazione regionale per sapere “come giudichi la circostanza che ad una emergenza sanitaria quale la pandemia, si risponda con una sottovalutazione sull’Impatto Sanitario di un’opera altamente impattante, riportato in modo superficiale nell’appendice dello Studio sull’Impatto Ambientale di tale opera, proprio mentre oggi, invece, il tema è di primaria importanza viste le situazioni di assoluta emergenza registrate in tutta la Pianura padana riguardo all’inquinamento atmosferico, oggetto, tra l’altro, di apertura di una procedura d’infrazione da parte dell’Europa a carico dell’Italia”. Domanda, infine, “quali impatti avrà l’opera sull’inquinamento atmosferico e come si possa conciliare la sua realizzazione e il successivo esercizio con l’infrazione aperta dall’Europa a carico dell’Italia sull’inquinamento atmosferico”. “

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