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Trasporti Bologna. Gibertoni (Misto) chiede chiarimenti sul people mover

La capogruppo rivolge un’articolata interrogazione alla Giunta regionale e ritorna sul treno a monorotaia che dovrebbe mettere in comunicazione aeroporto e stazione ferroviaria

Un treno a monorotaia con un tracciato di cinque chilometri e che in sette minuti e mezzo dovrebbe mettere in comunicazione aeroporto e stazione ferroviaria con una sola fermata intermedia. Questa in estrema sintesi l’opera denominata people mover che, denuncia Giulia Gibertoni (Misto), dopo dieci anni dalla progettazione e cinque dall’inizio dei lavori, non ha “una data certa di avvio della messa in esercizio per gli utenti”. In una interrogazione rivolta alla Giunta regionale la capogruppo ricorda il tormentato iter dell’opera, soffermandosi sul fatto che l’inaugurazione era stata fissata in data 7 marzo scorso, evento poi annullato e spostato a data da destinarsi. Per Gibertoni, oltre all’incertezza sulla data per la nuova inaugurazione, i dubbi sono molteplici e “vanno dalla preparazione e abilitazione dei dipendenti TPER, con particolare riguardo al capitolo scottante delle responsabilità per il personale dovute al controllo da remoto, alle verifiche su alcune tratte della monorotaia fino al rumore che continuerebbe ad affliggere zone estese dell’impianto a monorotaia e che pare sia superiore di diversi decibel rispetto a limiti massimi consentiti”. La consigliera modenese rimarca la forte contestazione che ha accompagnato il people mover fin dalla sua nascita, in quanto si poteva raggiungere il medesimo obiettivo, con costi minori e capienze passeggeri maggiori, utilizzando un tracciato ferroviario di superficie già esistente apportandovi modeste modifiche, anziché puntare su un progetto reso datato e quindi ormai superato tecnologicamente dai ritardi nella realizzazione e messa in esercizio, oltre che gravato da costi elevati”. Stante il quadro particolarmente conflittuale ricordato e le incertezze che insisterebbero su questo progetto, Gibertoni chiede conto dei motivi che hanno determinato lo slittamento dell’inaugurazione e stigmatizza come ad oggi non sia stata definita una nuova data per la partenza del collegamento. Oltre a ciò la capogruppo vuole capire come l’operatività dell’opera potrà coincidere con le regole per il distanziamento dei passeggeri e i dispositivi di protezione predisposti da TPER. In aggiunta a queste domande, Gibertoni vuole avere il dettaglio dei costi finali del progetto: da chi siano stati coperti e quali saranno le condizioni economiche per l’esercizio futuro. Capitolo a parte, infine, le domande sull’impatto ambientale e sui benefici alla popolazione che l’opera andrebbe a generare: ecco quindi i quesiti su “quali garanzie siano state fornite ai cittadini residenti nelle aree prospicienti il percorso della navetta, in particolare per quanto riguarda il rumore; se siano state previste tariffe ridotte ed equiparate al trasporto pubblico ordinario per i cittadini delle aree del percorso che potrebbero utilizzare tale modalità di trasporto in aggiunta agli ordinari mezzi di trasporto pubblico locale e quali siano le tariffe per gli utenti che dall’aeroporto si recano in stazione e viceversa utilizzando tale mezzo di trasporto, anche a pandemia in corso”.”

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