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Infrastrutture Bologna. Gibertoni (Misto): i fondi del Passante alla manutenzione

La consigliera entra nel vivo del dibattito nazionale sulla revoca o meno della concessione a Autostrade per l’Italia da parte del governo

La Regione chieda al governo di fare in modo che Società Autostrade utilizzi i fondi destinati al Passante, nel territorio di Bologna, per un capillare miglioramento della rete e non per un’opera avversata da più parti. E’ questo, in sintesi, quello che chiede un’interrogazione della consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto), che entra così nel dibattito in corso a livello nazionale sulla revoca o meno della concessione di Autostrade per l’Italia-Aspi da parte del governo. Autostrade per l’Italia – ASPI nel dare riscontro al Governo sulle condizioni per evitare la revoca della concessione sembra che abbia messo sul tavolo, tra l’altro, la realizzazione del Passante di Bologna interamente a suo carico”, scrive Gibertoni che ricorda come “di recente il progetto del Passante Autostradale di Bologna è stato soggetto ad una ennesima bocciatura, questa volta da parte da parte della Commissione per la qualità architettonica e paesaggistica del Comune di Bologna, che ha rigettato, in particolare, le soluzioni delineate per l’attraversamento di ambiti delicati quali il fiume Reno, il Savena e il canale Navile: bocciature, dubbi e critiche verso il progetto rischiano di portare in Conferenza dei Servizi ad un compromesso al ribasso, mentre è necessario discutere sull’opportunità stessa del progetto e su tutte le alternative in campo, anche dal punto di vista degli strumenti finanziari e dei costi e su chi debba assumersene l’onere”. Da qui l’atto ispettivo per sapere se l’esecutivo regionale “non ritenga opportuno, come parte in causa, invitare formalmente il governo nazionale a far modificare l’offerta di Autostrade per l’Italia, convogliando le risorse economiche necessarie alla realizzazione dell’opera verso una capillare attività di manutenzione della rete autostradale che attraversa il territorio regionale o, in alternativa, spostare l’investimento in altra opera viaria attualmente coperta con fondi statali e dirottare questi ultimi fondi verso il potenziamento della rete ferroviaria del territorio regionale per incrementare l’offerta di mobilità su ferro, innanzi tutto per le merci, ma non solo, e ridurre in tal modo la mobilità su gomma”. “

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