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Strade Reggio. Variante di Fogliano, Gibertoni (Misto): cambiare progetto, non invadere aree protette

La consigliera chiede l’intervento della Regione per favorire “la sostituzione del tracciato A, scelto da Comune e Provincia di Reggio Emilia, con l’ipotesi alternativa C, che consentirebbe di evitare completamente l’area di Rete Natura 2000 (zona speciale di conservazione di rio Rodano, Fontanili di Fogliano e Ariolo e dell’oasi di Marmirolo), oppure prevedere l’altra alternativa di passare alla destra del sito protetto”

Con un’interpellanza la consigliera Giulia Gibertoni (Misto) chiede l’intervento del governo regionale per evitare che la tangenziale di Fogliano e Due Maestà non attraversi il sito protetto della zona speciale di conservazione di rio Rodano, Fontanili di Fogliano e Ariolo e dell’oasi di Marmirolo, in provincia di Reggio Emilia. In particolare, la firmataria dell’atto chiede alla Regione, in coerenza con le risultanza sull’impatto ambientale dell’infrastruttura della Conferenza di servizi (del dicembre 2018), “la sostituzione del tracciato A, scelto da Comune e Provincia di Reggio Emilia e sostanzialmente distruttivo dell’integrità dell’importante sito protetto, con l’ipotesi alternativa C, che consentirebbe di evitare completamente l’area di Rete Natura 2000, oppure prevedere l’altra alternativa di passare alla destra dell’oasi”. Gibertoni richiede quindi all’amministrazione regionale di tenere conto di questi aspetti nel prossimo procedimento di Valutazione di impatto ambientale (Via) a cui sarà sottoposto il progetto, tenendo quindi conto dell’impatto che avrebbe sull’area questa infrastruttura. Il tracciato della tangenziale in progetto, si legge nell’interpellanza, “misura 3.250 metri”. L’infrastruttura, si evidenzia, “taglierebbe in due, nell’ipotesi di tracciato denominata A, questo sito protetto di 189 ettari di estensione al cui interno ricadono l’area di riequilibrio ecologico Fontanile dell’Ariolo e l’area di riequilibrioecologico oasi naturalistica di Marmirolo”. L’area di progetto, si precisa poi, “ricade in una zona caratterizzata da un importante sistema di risorgive dall’alta rilevanza ambientale e paesaggistica”. In queste settimane, sottolinea Gibertoni, “è stata proposta, da parte un gruppo di cittadini preoccupati per l’avanzamento del progetto, una petizione che chiede sia sospesa la procedura in atto e che siano valutate tutte le soluzioni idonee alla salvaguardia e alla tutela della zona speciale di conservazione, ipotizzando che il progetto potrebbe in parte essere sottofinanziato, mancherebbero i soldi per le compensazioni, l’inserimento paesaggistico e le mitigazioni ambientali, così come avanzando perplessità sul mancato approfondimento delle emergenze archeologiche, sull’alterazione dell’equilibrio climatico in un’area ad alto rischio diinquinamento ambientale e sui non rimediabili effetti indotti dall’attraversamento dell’area da parte dell’opera infrastrutturale”. La stessa Regione Emilia-Romagna, conclude la consigliera, “in Conferenza di servizi ha rilasciato parere favorevole condizionato sul progetto, con sollecitazione di approfondire gli aspetti ambientali negativi connessi ai tracciati ipotizzati come ottimali (corridoi A e B), in quanto, appunto, attraversano completamente da nord a sud il sito in questione”.

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