“Quali sono le indicazioni e raccomandazioni finali della commissione d’inchiesta assembleare sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna attuate e concretizzate e, quindi, quali sono gli atti poi originati, sia a livello regionale che nazionale?”. A chiederlo, in un’interrogazione rivolta al governo regionale, è Giulia Gibertoni (Misto). La consigliera rileva “l’assenza di modifiche normative sia alla legge 184 sia alle parti del codice civile che hanno rilievo in questa materia”, e sollecita quindi l’esecutivo regionale a “un impegno straordinario, in ogni sede istituzionale possibile, affinché si giunga a un rinnovamento della normativa senza la necessità di attendere le conclusioni dell’ennesima commissione d’inchiesta”, come quella da poco istituita dal parlamento nazionale, sul tema degli affidi minorili in comunità di tipo familiare, che sarà operativa dal prossimo 12 settembre. A tutt’oggi, rimarca Gibertoni, “dopo mesi e mesi di pubblico dibattito, nulla è cambiato nel sistema che regola le adozioni e gli affidi dei minori, che è ancora quello sancito dalla legge 184”. Aspettare le conclusioni dell’inchiesta parlamentare, sottolinea, “che potrebbero arrivare nel 2023, ritarderebbe, per l’ennesima volta, l’opportunità di provvedere alle inderogabili e ormai evidenti modifiche legislative necessarie in questa materia”. Anche dal punto di vista delle inchieste giornalistiche, così come delle inchieste della magistratura, conclude l’esponente del Misto, “sono stati portati alla luce, come minimo, malfunzionamenti palesi nel sistema degli affidi, quando non un vero proprio stravolgimento di quelle che dovrebbero essere le finalità delle norme in questa delicata materia”. Nella Relazione finale della commissione emiliano-romagnola, si legge nell’atto ispettivo, “emergeva la necessità di una revisione normativa delle procedure d’urgenza per l’allontanamento transitorio dei minori, così come di nuove norme in grado di contemperare efficacemente le esigenze di tutela urgente e quelle di garanzia costituzionale delle parti coinvolte: in particolare si evidenziava la necessità di definire tempi e modalità per la convalida del provvedimento d’urgenza, assicurando l’impugnabilità, e nella fase successiva alla prima urgenza di indicare tempi vincolanti e modalità certe di attuazione del contraddittorio, analogamente per quanto atteneva le procedure ordinarie non urgenti era emersa poi la necessità che anch’esse fossero attentamente riconsiderate e migliorate; infine, si proponeva ‘alla Assemblea legislativa e alla Giunta regionale di farsi parti attive e partecipi, a partire dalla fase di audizioni alle Camere, lungo tutto l’iter della proposta di legge ordinaria – attualmente all’esame in commissione parlamentare – rivolta alla modifica al codice civile e alla legge 184 e di accompagnarne evoluzione ed eventuale futura attuazione’”.
2 Settembre 2020 12:38
Minori. Affidi, Gibertoni (Misto): “Quali i risultati della commissione regionale d’inchiesta, quali gli atti prodotti?”
La consigliera, nel rilevare l’assenza di modifica alla normativa in materia (a quasi un anno dalla presentazione della relazione finale della commissione), sollecita l’esecutivo a “un impegno straordinario, in ogni sede istituzionale possibile, affinché si giunga a un avanzamento della normativa”
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2 Settembre 2020 12:38


