Con un’interrogazione Giulia Gibertoni (Misto) chiede l’intervento del governo regionale per favorire la revisione della normativa sull’utilizzazione di fanghi di depurazione come concimi in agricoltura. Nella normativa nazionale si specifica che “i fanghi derivanti dal trattamento delle acque reflue- evidenzia la consigliera- sono sottoposti alla disciplina dei rifiuti”. Inoltre, sempre la legislazione statale chiarisce che “i residui derivanti dai processi di depurazione provenienti anche da insediamenti produttivi devono possedere caratteristiche sostanzialmente non diverse da quelli provenienti esclusivamente da insediamenti civili”. Anche se, prosegue Gibertoni, “manca da parte del legislatore l’indicazione delle caratteristiche di riferimento di un fango tipico prodotto dalla depurazione di reflui civili”. I fanghi di depurazione possono trovare utilizzo in agricoltura, spiega, “solo se sottoposti a trattamento di stabilizzazione per contenere ovvero eliminare rischi igienico sanitari, devono essere idonei a produrre un effetto concimante e correttivo del terreno e non devono contenere sostanze tossiche e nocive in concentrazioni dannose per il terreno, per le colture, per gli animali, per l’uomo e per l’ambiente in generale”. C’è quindi il bisogno, sottolinea Gibertoni, “di aggiornare una normativa vecchia di trent’anni ed emerge la necessità di garantire in via uniforme sul territorio nazionale le modalità sia di controllo sia di spandimento dei fanghi recuperati in agricoltura, considerate anche le varietà di approcci che si registrano a livello regionale”. Quindi, conclude la consigliera, “la chiave di lettura ‘centrale’ e ‘determinante’ di tutta la normativa, come ribadito dalla Corte suprema di Cassazione, deve essere quella del beneficio per il terreno da coltivare e non quella dello smaltimento di rifiuti, marcando così la differenza dalla direzione verso cui si starebbe muovendo il governo attuale, tra l’altro in perfetta continuità con il precedente”.
3 Settembre 2020 12:27
Agricoltura. Gibertoni (Misto): “Rivedere normativa sui fanghi, diventi centrale il beneficio per il terreno”
“Emerge la necessità di garantire, in via uniforme sul territorio nazionale, le modalità sia di controllo sia di spandimento dei fanghi recuperati in agricoltura, considerate anche le varietà di approcci che si registrano a livello regionale”
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