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Coronavirus. Gibertoni (Misto): sperimentare test salivare anche in Emilia-Romagna

La consigliera, con una interrogazione, chiede di seguire la strada intrapresa da Veneto e Lazio

Valutare se la strada della sperimentazione dei test salivari (strada che stanno già percorrendo le Regioni Veneto e Lazio e che sta sperimentando l’Università di Padova) sia utile e da percorrere al più presto e, in caso, chiarire come si intenda darvi corso. Rendere esplicito, inoltre, se la Regione Emilia-Romagna stia concorrendo, insieme ad altre Regioni, all’emanazione di un bando per l’acquisto di test antigenici rapidi, precisando con quali modalità, tempi e quantità. Far sapere in modo trasparente, infine, se si ritenga importante concentrare lo sforzo della Regione, in collaborazione con tutte le altre, sull’obiettivo di dotarsi di un test salivare antigenico a basso costo e sufficientemente appropriato e specifico, con disagi minimi per gli utenti e, almeno in prospettiva, senza necessitare dell’ausilio di personale specializzato e della successiva analisi in appositi laboratori. Sono tutte questioni che la consigliera regionale Giulia Gibertoni (Misto) ha portato sul tavolo della Giunta con un’interrogazione. Molti specialisti- sottolinea la consigliera- giudicano il test salivare molto più affidabile di quello effettuato con tampone, oltre che non invasivo. Sono quindi almeno due i parametri che rendono il test salivare un decisivo passo avanti rispetto al recente passato, a cui si aggiunge maggiore sicurezza anche per gli operatori sanitari”. Inoltre, aggiunge la capogruppo, “i test antigenici, cioè quei test rapidi che invece di riconoscere l’Rna del virus identificano le sue proteine, o la porzione di proteina o altra componente virale riconosciuta da un anticorpo, sarebbero prossimi alla completa validazione da parte dell’Istituto nazionale malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma e verrebbero prodotti da almeno una decina di aziende, circostanza che farebbe sì che il prezzo proposto sia via via sceso fino a 4,60 euro a test”. Infine, evidenzia Giulia Gibertoni, “il bando di gara sarebbe in fase avanzata di scrittura e, appunto, alla procedura pubblica si sarebbero aggregate diverse Regioni; a supervisionare l’appalto sarebbe il direttore della Microbiologia dell’ospedale di Treviso e ogni Regione partecipante nominerebbe un membro della commissione per procedere con la validazione scientifica del test vincitore”. “

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