COMUNICATO
Assemblea

Ambiente. Rontini (Pd): “legge specifica per il recupero delle sostanze chimiche nelle acque reflue”

La consigliera sollecita un intervento della Giunta sul governo per una normativa che incentivi il recupero delle sostanze chimiche nel trattamento delle acque reflue che, diversamente, rappresenterebbero un problema nella catena dello smaltimento dei rifiuti

“Attraverso lo strumento degli ‘acquisti verdi’ si deve arrivare quanto prima a strumenti normativi avanzati per garantire la qualità della risorsa idrica regionale che, al momento, è un settore non ricompreso da quei requisiti ambientali definiti per le varie fasi del processo di acquisto da parte delle pubbliche amministrazioni”. Una procedura apparentemente complessa, quella a cui fa riferimento Manuela Rontini (Pd) in una specifica interrogazione che mira a sollecitare in ultima istanza il governo nazionale a un intervento importante per la tutela ambientale. Il Green Public Procurement è infatti uno strumento di politica ambientale che intende favorire lo sviluppo di un mercato di prodotti e servizi a ridotto impatto ambientale attraverso la leva della domanda pubblica, contribuendo, in modo determinante, al raggiungimento degli obiettivi delle principali strategie europee come quella sull’uso efficiente delle risorse o quella sull’economia circolare. Nello specifico, la consigliera Pd concentra la sua attenzione sul trattamento delle acque reflue, un settore che negli ultimi anni ha avuto un forte impulso tecnologico e – scrive Rontini – “ha permesso importanti passi in avanti che si sono tradotti in una qualità sempre migliore delle acque in uscita dagli impianti anche con eccellenti risultati nel recupero di metalli e altre sostanze riutilizzabili da avviare all’interno del circuito dell’economia circolare con benefici ambientali ed economici considerevoli”. “Grazie all’utilizzo di particolari processi elettrochimici e ossidativi -continua la Dem- le più avanzate aziende del settore sono oggi in grado di rimuovere dalle acque reflue gli agenti contaminanti, fra cui sostanze chimiche pericolose, metalli pesanti, composti organici refrattari, batteri e altri inquinanti nocivi nei settori energetico, minerario, industriale, alimentare, agricolo e urbano. Allo stesso tempo, è possibile recuperare metalli (ad esempio ferro e alluminio), terre rare e minerali preziosi che possono essere reinseriti nei cicli produttivi secondo il virtuoso principio dell’economia circolare” ma che, in assenza di specifici provvedimenti normativi, sfuggono a qualunque logica di incentivo. Sulla base di queste considerazioni Rontini rivolge un accorato appello alla Giunta regionale affinché si possa colmare nel più breve tempo possibile questo grave vuoto normativo.

Assemblea