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Sanità Bologna. Lisei (Fdi): il poliambulatorio di Granarolo rischia di chiudere?

Il consigliere chiede chiarezza sul futuro dei presidi sanitari nel territorio bolognese e cita le preoccupazioni del sindaco Alessandro Ricci

Il poliambulatorio di Granarlo rischia di chiudere? A chiedere di fare chiarezza sul futuro del presidio sanitario del comune bolognese è, in un’interrogazione a risposta scritta alla Giunta, è il consigliere Marco Lisei (Fdi). Lisei, per segnalare lo stato di preoccupazione del territorio, cita una dichiarazione rilasciata nei giorni scorsi dal sindaco di Granarlo e presidente dell’Unione Terre di pianura Alessandro Ricci che l’11 giugno scorso così avrebbe dichiarato al Carlino: Non sappiamo come e quando verranno riattivati i servizi dei poliambulatori con all’interno anche gli sportelli Cup. I cittadini, giustamente, ce lo chiedono quasi ogni giorno. A tutto questo si aggiunge il diffondersi di voci, ogni giorno più insistenti, di un piano di totale riorganizzazione dei servizi sul territorio con accentramenti e interruzioni definitive di alcune prestazioni in alcune strutture fra le quali quella di Granarolo. Non so che fondamento abbiano queste notizie di tagli che provengono dall’interno dell’Ausl. Spero siano infondate perché non ci sarebbe stata alcuna condivisione con i sindaci”.      Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se corrisponda al vero che nel poliambulatorio di Granarolo dell’Emilia non saranno riattivate tutte le attività e le prestazioni erogate prima dell’emergenza Covid-19 e, in caso di risposta affermativa, quali siano le ragioni della decisione; quali attività e prestazioni saranno invece garantite, a partire da quale data e in quali modalità; in quale struttura saranno erogati i servizi non più forniti dal poliambulatorio di Granarolo; se i cittadini saranno costretti a recarsi in un altro comune”. Lisei chiede inoltre alla Giunta, sempre in caso di risposta affermativa, “se non ritenga necessario intervenire, per quanto di propria competenza, al fine di scongiurare tale ipotesi, per garantire ai cittadini la dovuta assistenza e l’accessibilità alle prestazioni e ai servizi sanitari nel proprio comune di residenza, mentre in caso contrario quando sia previsto il totale recupero della funzionalità del poliambulatorio con il ripristino dello stesso numero e la stessa tipologia di prestazioni sanitarie offerte prima dell’emergenza Covid-19”. “

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