Coronavirus Reggio. La Lega: l’Ausl ha sbagliato ad applicare le norme sui permessi?

L’Ausl di Reggio ha applicato correttamente le norme sui congedi e le malattie dei dipendenti durante il lockdown? A chiedere di fare chiarezza sulla gestione del personale durante la pandemia da Coronavirus sono i consiglieri della Lega, con un’interrogazione, che ha come primo firmatario la consigliera Maura Catellani. I leghisti ripercorrono quanto previsto dalle normative in materia e sottolineano come abbiano avuto notizia che lavoratori dipendenti dell’Azienda ospedaliera Santa Maria Nuova, quindi impiegati nella struttura dell’ospedale cittadino di Reggio Emilia, si sarebbero visti opporre diniego dalla funzione risorse umane dell’Ausl a fronte della pur legittima richiesta di fruizione del congedo straordinario Covid-19, la stessa Ausl reggiana avrebbe quindi comunicato che: ‘l’altro genitore non deve usufruire contestualmente di qualsiasi altra assenza’, disattendendo quindi lo spirito della norma istitutiva del congedo stesso”. Una decisione che a detta degli esponenti del Carroccio altro non sarebbe che un’errata interpretazione delle leggi il cui effetto è però quello di “deprivare le lavoratrici madri e i lavoratori padri della possibilità di esercitare il proprio diritto a fruire del congedo in parola qualora l’altro genitore si trovi a essere assente a qualunque titolo, ad esempio per ferie”. Da qui l’atto ispettivo per sapere dall’esecutivo regionale “se, sul tema, sia a conoscenza del verificarsi di un’errata interpretazione da parte di Ausl Reggio Emilia” e se, nel caso questo sia confermato, “quali azioni intenda intraprendere a tutela dei lavoratori interessati, per ricondurre a un corretto alveo interpretativo l’iter relativo ai congedi straordinari in parola”. L’interrogazione è stata sottoscritta anche dai consiglieri Michele Facci, Andrea Liverani, Simone Pelloni, Matteo Montevecchi, Massimiliano Pompignoli, Gabriele Delmonte, Fabio Bergamini, Fabio Rainieri e Matteo Rancan. (Luca Molinari)  “