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Emergenza coronavirus. Mascherine, Barcaiuolo (Fdi): certificare aziende che riconvertono produzione

“A Modena il materiale è bloccato in attesa dell’Ausl; occorre velocizzare le certificazioni o permettere l’utilizzo dei dispositivi in contesti non sanitari”

Alcune aziende del modenese hanno riconvertito la propria produzione in mascherine protettive per fare la propria parte nell’emergenza coronavirus, ma il materiale è bloccato a causa delle difficoltà nell’ottenere le certificazioni dell’Ausl. Lo evidenzia Michele Barcaiuolo (Fdi), che, con un’interrogazione, chiede alla Regione di intervenire per sbloccare e velocizzare le certificazioni. Le aziende in questione si sono dette disposte anche a donare le mascherine alla Croce Rossa, però stanno riscontrando difficoltà a contattare l’Ausl locale per ottenere il certificato che consenta loro di donare e vendere le mascherine, problema che blocca la distribuzione del materiale disponibile, essenziale a contenere il contagio”, spiega il consigliere. In questa fase di “guerra delle mascherine”, in cui l’Italia si trova in carenza di dispositivi di protezione da usare in casa o sul posto di lavoro, Barcaiuolo chiede alla Giunta “se le mascherine protettive non possano essere nel frattempo utilizzate in assenza di certificazione da chi le indossa al di fuori di contesti medico ospedalieri” e di fare chiarezza su “quali siano le procedure e le tempistiche necessarie per ottenere le certificazioni per le mascherine e a chi spetti questo compito.” “

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