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Coronavirus. Minori in strutture, Barcaiuolo (Fdi): garantire contatti con famiglie

Il consigliere chiede se la Regione abbia stanziato fondi per associazioni e per progetti rivolti alla tutela dei minori durante l’emergenza da Coronavirus e suggerisce che “tali fondi vengano piuttosto elargiti direttamente alle famiglie in difficoltà”

Sull’allarme lanciato dalle associazioni riguardo alla situazione di rischio e vulnerabilità di molti minori che vivono in case famiglia o famiglie affidatarie”, è intervenuto il consigliere di Fratelli d’Italia Michele Barcaiuolo in un’interrogazione. Le associazioni, spiega il consigliere, avrebbero fatto richiesta al Governo di costituzione di task force locali tra scuola, autorità giudiziarie minorili, servizi sociali, sanitari e terzo settore per affrontare il problema.  “Quasi 8 minori su 100 residenti in regione sono presi in carico, cioè formalmente seguiti e assistiti dai servizi sociali territoriali; alcuni sono stati affidati a famiglie affidatarie o collocati in case famiglia”, scrive Barcaiuolo, sottolineando, tuttavia, che “il Servizio sociale, quale servizio pubblico, ha l’obbligo di dare comunicazione alle famiglie riguardo allo stato di salute dei figli” e “rispettare il diritto di visita tra genitori e minori”, diritto che “rientra tra le situazioni di necessità previste dal decreto del Presidente del consiglio. Pare infatti che, dall’inizio dell’emergenza, fa presente Barcaiuolo, “molti incontri siano stati sospesi a data da destinarsi” e “alcuni genitori non abbiano informazioni in merito allo stato di salute dei loro figli collocati in case famiglia, ai quali, peraltro, i Servizi sociali non rispondono neppure al telefono”.  Da qui la richiesta del consigliere di sapere dove si siano verificati questi episodi e se la Regione abbia provveduto a indicare norme di comportamento per gli incontri protetti. Barcaiuolo chiede anche “se le case famiglia siano dotate degli adeguati dispositivi di sicurezza individuale” e se si intenda “sostenere le realtà locali nell’acquisto di ulteriori mezzi di comunicazione per consentire il contatto tra famiglie e minori in carico al servizio”.  Infine, il consigliere chiede se la Regione abbia stanziato fondi per associazioni e per progetti rivolti alla tutela dei minori durante l’emergenza da coronavirus e suggerisce che “tali fondi vengano piuttosto elargiti direttamente alle famiglie in difficoltà” per “sopperire al disagio economico” scatenato dalla pandemia e, soprattutto “per consentire ai minori il diritto primario di crescere nella propria famiglia”.  “

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