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Minerbio. Piccinini (M5s): esproprio terreno da parte di Snam, Regione agisca contro questo “sopruso”

La consigliera chiede alla Giunta di “sostenere il diritto del coltivatore al giusto indennizzo da parte della società che ha richiesto l’esproprio dei terreni da lui lavorati e contribuire al supporto delle azioni legali”

L’esproprio di un terreno a Minerbio, nel bolognese, da parte di Snam, società per azioni, per la realizzazione di una nuova centrale di compressione del gas è al centro di un’interrogazione di Silvia Piccinini (Movimento 5 stelle). Il terreno in questione, come spiega la consigliera nell’atto, apparteneva al Comune di Bologna ed era affittato da anni a un coltivatore che traeva dall’attività agricola la propria unica fonte di reddito. La Snam è invece una realtà internazionale che nel 2019 ha presentato ricavi per 2,6 miliardi” riporta la capogruppo, aggiungendo che nel sito della stessa società viene data grande evidenza al suo aspetto “etico”. “Affermazioni che contrastano totalmente con l’atteggiamento seguito, visto che Snam non ha riconosciuto al coltivatore nemmeno il risarcimento per il lavoro svolto” spiega la consigliera. “Infatti, – continua, – il mancato riconoscimento dell’indennizzo nei confronti del legittimo fittavolo è al momento oggetto di un ricorso in Cassazione” e, secondo Piccinini, “contrasta con i diritti inviolabili del cittadino, come quello al lavoro e alla fruizione dei beni, tanto da rendere legittimo anche un eventuale ricorso anche alla Corte Europea dei Diritti Umani”. Da qui la richiesta della consigliera alla Giunta di verificare la vicenda, “valutando la messa in campo di azioni per sostenere il diritto del coltivatore al giusto indennizzo da parte della società che ha richiesto l’esproprio dei terreni da lui lavorati ed, eventualmente, contribuire al supporto delle azioni legali”. Anche il Comune di Bologna, sottolinea Piccinini, così come previsto dal contratto con il coltivatore, dovrebbe riconoscere un “equo indennizzo” considerando la “riconsegna anticipata” del terreno. Infine, secondo la pentastellata, la Regione dovrebbe esercitare “una ferma pressione morale sulla società Snam – capillarmente presente in Emilia-Romagna- e sul Governo, così da impedire ciò che si presenta come un autentico sopruso”. “

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